Con­gres­so sui con­cor­si d’ar­chi­tet­tu­ra

Data di pubblicazione
27-03-2024

L’1 dicembre 2023 si è tenuto a Zurigo il primo congresso sui concorsi di architettura organizzato da «Hochparterre» sotto il nome di Wettbewerbslabor.

Il convegno ha radunato professionisti da tutta la Svizzera e da ogni tipo di istituzione, dal Politecnico di Zurigo a funzionari di uffici tecnici, così come liberi professionisti e responsabili cantonali, nell’ottica di stilare un bilancio attuale dell’uso del concorso e discutere proposte per sviluppare ulteriormente questo strumento. Il programma, molto denso, è stato suddiviso in presentazioni da parte di vari professionisti seguito da tavole rotonde nelle quali confrontare le diverse esperienze regionali e tipologiche.

L’interesse suscitato ha superato anche i confini nazionali e si sono registrati partecipanti, in particolare di uffici pubblici, provenienti da Austria e Germania, interessati dall’uso diffuso dei concorsi che si fa nella Confederazione.

Era opinione condivisa che tale procedimento fosse il sistema più efficiente e adatto a raggiungere il miglior risultato mettendo in competizione le idee proposte su un piano possibilmente oggettivo e paritario, questo nell’ottica di un progresso solido e all’avanguardia dell’ambiente urbano.

Non è fattibile sintetizzare in questo articolo la molteplicità di argomenti sollevati durante la giornata, ma alcuni di essi, particolarmente rilevanti, saranno approfonditi in questa rubrica. In sostanza le presentazioni sono state impostate su tre temi dibattuti successivamente in molteplici round di tavole rotonde. 

Il primo, molto sentito dagli architetti, e sollevato in passato anche in Ticino, trattava la quantità eccessiva di lavoro imposta per la consegna dei progetti. Sono state fatte svariate proposte e votata quasi all’unanimità una lista di materiali necessari per una consegna tipo. Il secondo tema riguardava la sostenibilità. La domanda da porsi è dunque come riuscire a integrare tale criterio già nell’impostazione e quindi nella valutazione dei progetti. Uno dei vari sistemi sarebbe il calcolo di CO2 pro capite in base al tipo di edificio (energia grigia e di funzione). Si è poi discusso delle potenzialità della progettazione BIM per concorsi digitali, modalità che non riscontra ancora il favore dei progettisti. Questo non nell’ottica di elaborare progetti esecutivi, ma di semplificare le consegne. Ad esempio tramite piani BIM il calcolo dei volumi e delle superfici secondo SIA 416 potrebbe essere eseguito in pochi secondi, senza dover dipendere dai calcoli eseguiti dai singoli studi, a volte imprecisi.

Parallelamente ai tre temi principali, è emersa infine l’importanza del concorso come mezzo per generare innovazione. Questa, secondo diversi relatori, può essere perseguita solo con bandi ben strutturati che permettano ai progettisti di proporre soluzioni non scontate. È chiaro che tale apertura nasce dal programma, in quanto i progetti devono in primo luogo risolvere pragmaticamente una richiesta, perciò un programma agile è la chiave delle proposte all’avanguardia.

Va considerato anche l’aspetto economico dal punto di vista della committenza. L’organizzazione di un concorso costa dai 200’000 ai 500’000 CHF, ma ciò che ne scaturisce, la realizzazione di uno o più edifici che avranno un impatto diretto e di lunga durata sulla collettività, relativizza questa cifra, in quanto il potenziale plusvalore di un buon progetto può avere un impatto certamente maggiore rispetto alla spesa iniziale. Senza dimenticare eventuali vantaggi economici forniti da una soluzione non contemplata, ma che potrebbe rivelarsi più efficace o performante.

A questo proposito è chiara la necessità di conferire più responsabilità alle giurie. Troppo spesso esse entrano in gioco solo nella valutazione dei progetti consegnati, invece dovrebbero essere coinvolte da subito nella stesura del bando, la definizione del programma e l’approvazione del costo stimato per la realizzazione.

Da più colleghi sono stati fatti apprezzamenti sulla situazione ticinese, che rivela un buon numero di concorsi aperti, tra cui quello dell’Ospedale Regionale. Infatti per edifici ospedalieri e infrastrutturali si usa spesso il concorso con preselezione limitando fortemente la partecipazione di studi piccoli, medi e giovani. È stata invece fortemente criticata una misura usata spesso in Ticino e che s’invita a rimettere in discussione: la peculiarità di aver tolto l’esecuzione allo studio vincitore. Sarebbe più logico usare altri strumenti, come l’affiancamento di uno studio con esperienza, in quanto il processo di realizzazione vede un’importante evoluzione del progetto che non può escludere gli architetti.

12/2023 Risanamento energetico stabile scuola comunale Manno

 

1° R /P «Cambio»
Guscetti Pazzinetti Pedimina architetti, Ambrì

 

2° R /P «Essentialis»
denicolà architetti associati, Bellinzona e Lopes Brenna, Chiasso

 

3° R /P «Viva la scuola»
Explotecnica – Project Management, Grancia

 

01/2024 Città della Musica, Lugano

 

1° R /P «Pussar»
Architecture Club GmbH, Basilea

 

2° R /P «Cuore»
Francisco Aires Mateus Arquitectos, Lisbona e Lopes Brenna, Chiasso

 

3° R /P «Sinfonia»
Christ & Gantenbein, Basilea

 

4° R /P «Eugénie»
Gmp International, Berlino e Studio di architettura e pianificazione Guscetti, Minusio

 

5° R /P «Risonanze»
Fres Architectes Lab, Ginevra

 

6° R /P «4’33”»
Studio Carlana Mezzalira Pentimalli, Treviso

I risultati dei concorsi su competitions.espazium.ch/it

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