Abbiamo bisogno del Centro dalla nostra
Franziska Ryser, Céline Weber, Jürg Grossen e Beat Flach sono stati rieletti in Consiglio nazionale il 22 ottobre 2023. Durante la campagna hanno ricevuto il sostegno della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA) nel loro ruolo di Progettisti che danno voce alla sostenibilità. Nell’intervista che segue, i quattro parlamentari commentano la nuova legislatura.
Nei media si leggono opinioni molto diverse in merito ai risultati della domenica elettorale. Alcuni sostengono che la Svizzera sia tornata alla normalità (Blick), altri parlano di un lieve scivolamento a destra (Nebelspalter) e altri ancora dichiarano che la Svizzera si stia chiudendo a riccio (WoZ). Che conclusioni possiamo trarne?
Jürg Grossen: Dove si legge di un «lieve scivolamento a destra» sono citate le mie parole. Di fatto, penso che con queste elezioni non ci siano state grandi rivoluzioni, anche se il risultato elettorale ha colpito duramente il mio partito. Noi Verdi liberali abbiamo perso 6 seggi su 16 in Consiglio nazionale.
Come si traduce questo risultato nell’ottica di quella che è la volontà di creare un ambiente di vita più sostenibile?
Franziska Ryser: Riuscire a creare delle maggioranze risulta sempre più difficile. Ora abbiamo bisogno che tutto il Centro si schieri dalla nostra, prima bastava la metà. Ciò si traduce in un messaggio chiaro: dovremo riuscire a essere più persuasivi e per raggiungere il massimo risultato possibile dovremo trovare altri compromessi.
Céline Weber: Oltre a noi quattro, una cinquantina dei parlamentari eletti si è dichiarata in linea con gli obiettivi fissati dalla SIA nella piattaforma elettorale. Sono loro che dobbiamo coinvolgere nel nostro lavoro. Conosco meglio i parlamentari romandi, rispetto ai colleghi della Svizzera tedesca, e penso che tutti, compresi gli esponenti dell’UDC, possano essere sensibilizzati su quelli che sono i temi legati alla sostenibilità. Tuttavia, dobbiamo proporre delle soluzioni che non comportino divieti e neanche un maggiore controllo da parte dello Stato.
Beat Flach: Un elemento chiave è anche, e soprattutto, la composizione delle commissioni parlamentari. Sono loro che discutono in anticipo le diverse tematiche. A questo livello ci sarà un forte rimescolamento. Per quanto riguarda i temi cari alla SIA il focus è puntato sulla Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia (CAPTE) e sulla Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT). Io faccio parte della CAPTE e spero di poter continuare a rappresentare il PVL al suo interno.
Signora Ryser e signor Grossen, voi siete entrambi membri della Commissione dell’economia e dei tributi (CET). E lei, signora Weber, fa parte della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura (CSEC). Anche voi desiderate poter continuare a portare avanti il vostro lavoro in seno alle commissioni?
Weber: Io sì, nella CSEC ci sto bene. La sostenibilità non è uno dei temi principali, ma se ne tiene conto in diversi oggetti in deliberazione. Mi riferisco, ad esempio, al postulato approvato dal Consiglio che richiedeva di esaminare l’introduzione di un’etichetta CO2 per le derrate alimentari non trasformate. La Commissione, chiamata a deliberare in merito all’Iniziativa biodiversità, si è inoltre chinata sulla questione di come conciliare sostenibilità e cultura della costruzione.
Ryser: Anche io resterei volentieri nella CET anche se, va detto, noi Verdi avremo un rappresentante in meno praticamente in ogni Commissione. Deliberiamo in merito a diversi temi di rilievo per il settore della progettazione. Prendiamo in esame anche altri oggetti in votazione che rivestono importanza ma indirettamente, penso ad esempio all’imposizione individuale come contributo per risolvere il problema della carenza di personale qualificato.
Torniamo alla questione della ricerca delle maggioranze. Dove occorre rivolgere le attenzioni, in termini di contenuti e comunicazione, per coinvolgere anche il Centro e gli altri partiti borghesi in seno al Parlamento?
Weber: Io vedo un grande potenziale nell’economia circolare. È un tema che riguarda anche i partiti borghesi. E qui la SIA potrebbe svolgere un ruolo chiave.
Ryser: Se mettiamo il focus su temi come le misure di efficientamento o la verità dei costi suscitiamo l’interesse di tutte le frazioni.
Grossen: Bisogna dare una bella accelerata alla procedura di autorizzazione. Chi vuole fare da apripista viene frenato. Non si costruisce, non si fanno risanamenti, perché costa troppo o perché è troppo complicato. Questa è la sfida che porterò con me alla prossima legislatura. In questo modo coinvolgiamo anche i partiti borghesi e tra questi il Centro che esce rafforzato da queste elezioni. Come frazione, il Centro è incredibilmente eterogeneo, ma ora è diventato un partner ancora più fondamentale.
Flach: Alla fine, sono le persone che costruiscono i ponti tra le varie frazioni, ecco perché anche qui è determinante con chi abbiamo a che fare. Ad esempio, il neoeletto Simon Michel è un imprenditore liberale che, nella sua compagna, ha sottolineato come la sostenibilità, in senso globale, cioè anche dal punto di vista sociale ed ecologico, sia una base essenziale per il successo economico della Svizzera. Sono questi i parlamentari che cercherò, è con loro che voglio instaurare una collaborazione.
Dove vede, dal punto di vista tematico, i punti comuni con il settore della progettazione? Quali saranno gli oggetti in votazione nella prossima legislatura dove potremo collaborare?
Flach: L’industria edilizia è per il 70 per cento responsabile delle nostre emissioni, ecco perché rappresenta una leva decisiva se vogliamo creare un ambiente di vita sostenibile. Le tecnologie per ridurre le emissioni sono ormai disponibili da tempo, ora però dobbiamo lodare tutti coloro che hanno mosso i primi passi e rendere onore all’utilizzo di tali tecnologie in modo da accelerarne la diffusione. Nella legge sul CO2 e nella legge sul clima sono previste misure di sostegno mirate, penso ad esempio alla semplificazione delle procedure di autorizzazione oppure ai finanziamenti iniziali.
Grossen: Il rafforzamento dell’economia circolare e la legge sul CO2 sono due progetti di centrale importanza. In particolare, ci occuperemo dell’infrastruttura di ricarica per la mobilità elettrica, anche in questo ambito siamo grati di poter contare sulle competenze tecniche che la SIA offre. Inoltre, dobbiamo riflettere in merito all’elaborazione delle ordinanze sull’atto mantello, dato che concretizzano alcune disposizioni fondamentali.
Ryser: Con il meccanismo di adeguamento del CO2 si profila un altro tema importante legato agli investimenti nei meccanismi di produzione sostenibile, in modo da permettere alle imprese locali di restare competitive su scala internazionale. Si tratta di un punto cruciale anche per quanto riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento. In aggiunta alle questioni legate al clima e all’energia, saremo chiamati a deliberare in merito a possibili soluzioni volte a far fronte alla carenza di personale qualificato. Oltre alla già menzionata imposizione individuale penso anche al finanziamento della custodia di bambini complementare alla famiglia e al rafforzamento della formazione professionale.
Weber: Non da ultimo, ci occuperemo dell’elaborazione di una legge quadro sulle norme. La questione è legata a una mozione di Beat Flach e mi sta particolarmente a cuore, nel mio ruolo di presidente della ZN. La legge quadro mira a coordinare meglio le diverse regolamentazioni tecniche e gli attori responsabili. Ciò sta nell’interesse di tutti coloro che sono coinvolti nella progettazione e nella costruzione e potrà permettere di diminuire i costi di regolamentazione in continuo aumento.
Immaginiamo che, fra quattro anni, ci ritroviamo di nuovo qui allo stesso tavolo, tra #progettisti che danno voce alla sostenibilità. Che cosa vi augurate, pensando alla situazione politica generale?
Ryser: Mi auguro che da quattro saremo diventati almeno otto e che al tavolo sederanno anche altri partiti impegnati nel creare insieme a noi una Svizzera più sostenibile.
Grossen: Dobbiamo dimostrare che ciò sia possibile e ampliare l’impiego delle energie rinnovabili in misura sufficiente, affinché si possa evitare di dover tornare a discutere di questioni come quella del nucleare, un tema che, secondo me, ormai non ha più motivo di essere.
Flach: Spero vivamente che tra quattro anni vivremo in un mondo più pacifico. Per risolvere questioni come la decarbonizzazione e la sostenibilità ci vuole un impegno su scala internazionale.
Weber: Mi auguro che in questa legislatura saremo in grado di presentare più soluzioni concrete per continuare a creare un ambiente di vita sostenibile e che in questo modo sarà possibile mettere a nudo le scuse del Consiglio federale secondo cui i tempi non siano ancora sufficientemente maturi per il cambiamento. In questo contesto contiamo sul settore della progettazione e sulla voce della SIA.
Jürg Grossen è contitolare di un’impresa di progettazione elettronica nell’Oberland bernese e siede in Consiglio nazionale dal 2011. Dal 2017 è presidente del partito dei Verdi liberali. Anche Beat Flach fa parte del Consiglio nazionale dal 2011 e, anche lui, rappresenta i Verdi liberali. Flach proviene dal Cantone di Argovia e lavora presso il Servizio giuridico della SIA. La vodese Céline Weber, anch’essa del PVL, è in Parlamento da novembre 2021 ed è così, tra i quattro intervistati, quella che annovera la carica più recente. La Weber è ingegnera e presiede la Commissione centrale per le norme (ZN) della SIA. Franziska Ryser, partito dei Verdi, è alla sua seconda legislatura in Consiglio nazionale. Vive a San Gallo, è ingegnera meccanica e presiede la Conferenza delle Associazioni tecnica della costruzione (KGTV).