Re­sis­tente alle epoche

Saaneviadukt, Gümmenen (BE)

Abstract dell’articolo, in italiano, di Clementine Hegner-van Rooden per la pubblicazione «Cultura della costruzione: qualità e critica».

Date de publication
17-02-2022

Il viadotto sulla Sarina a di Gümmenen è un chiaro esempio di come un manufatto può sopravvivere nei secoli senza sembrare fuori luogo. È sempre stato impressionante da vedere – per i profani e per gli specialisti. Ma se questo viadotto di più di 120 anni, oggi protetto come monumento, non fosse stato abilmente progettato quando venne costruito, ora non sarebbe più qui. Se non fosse stato rinnovato, ampliato e modernizzato con sensibilità, in futuro sarebbe stato compromesso il suo potenziale status di bene culturale.

Cle­men­ti­ne He­gner-van Roo­den espone la sua scelta.

Ora, però, il viadotto ha la possibilità di diventare patrimonio permanente della cultura della costruzione. L’insieme, costituito da un imponente terrapieno, i viadotti in pietra e la struttura reticolare in acciaio, testimonia lo sviluppo industriale e dei trasporti della fine del XIX secolo ed è un monumento iscritto nell’elenco degli oggetti d’importanza nazionale. Poiché la struttura stava diventando obsoleta, nel 2013, mediante uno studio in due fasi, si è cercata una soluzione di manutenzione e ampliamento che le rendesse giustizia in termini di funzionamento, concezione e costruzione. Con le misure messe in atto, il viadotto, conservando il suo aspetto, potrà avere altri 100 anni di vita utile.

È stato però necessario sostituire la struttura reticolare in acciaio con una nuova che ne riprendesse le proporzioni. Basandosi su una reinterpretazione, un design moderno e in linea con l’attuale stato dell’arte, gli ingegneri hanno realizzato una costruzione composita acciaio-calce­struzzo. Senza ricorrere a elementi storicizzanti, il viadotto sulla Sarina non testimonia solo l’epoca della sua costruzione originaria, ma anche della sua ristrutturazione. Rispecchia gli interventi di ogni epoca. Aumenta gradatamente così anche il suo significativo e rilevante valore immateriale, senza limitare la fruibilità dell’infrastruttura. Tale complessa longevità è inestimabile.

Questo articolo è stato pubblicato nel numero speciale «Cultura della costruzione: qualità e critica». Ordina adesso!

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