Ri­sa­na­men­to en­er­ge­ti­co del pa­tri­mo­nio sto­ri­co

È possibile conservare edifici del passato in modo rispettoso della loro essenza e al contempo migliorarne l'efficienza energetica? Una domanda che concerne non solo i beni culturali riconosciuti, ma anche gli stabili di pregio costruiti negli scorsi decenni, secondo standard diversi da quelli attuali.

Publikationsdatum
16-09-2020

Oggigiorno, migliorare l’efficienza energetica del patrimonio costruito preservandone il valore e le caratteristiche storiche è un argomento di grande attualità e importanza. Gli edifici degni di essere conservati con più di 50 anni che richiedono urgenti misure di adeguamento energetico costituiscono una parte considerevole del patrimonio costruito totale. Di questi meno del 10% hanno valore storico, sia come testimonianza materiale del nostro passato, sia come bene culturale, e sono iscritti negli appositi inventari. L’uso parsimonioso dell’energia è indiscutibile anche per questi stabili e le misure di risanamento energetico neutrale dal punto di vista climatico sono sostenute da tutti i paesi. È fondamentale valersi di approcci e soluzioni tecnologiche di risanamento energetico compatibili con la conservazione (comprese le energie rinnovabili e l’energia solare) per edifici storici – non necessariamente protetti – con un basso livello di efficienza energetica e comfort.

Un esempio di restauro del patrimonio storico: il Castello di Doragno

Direttive sempre più dettagliate e cogenti favoriscono l’efficienza energetica nelle costruzioni marginalizzando la tematica della tutela del patrimonio storico edificato. Il rapporto tra conservazione e sostenibilità deve essere considerato in un risanamento energetico effettuato con successo a lungo termine. Si tratta di conciliare, nel miglior modo possibile, le esigenze e il comfort e di migliorare le condizioni di queste costruzioni storiche, spesso obsolete, degradate, insalubri e pericolanti, oltre che ecologicamente molto impattanti, con le misure di risanamento per il risparmio energetico necessarie e adatte al contesto in cui sono inserite.

La soluzione ottimale può essere trovata grazie a un processo interdisciplinare, attraverso la collaborazione di esperti di vari settori tra cui architettura, fisica delle costruzioni, conservazione dei monumenti, che coniughino le conoscenze specialistiche con quelle di gestione di edifici e costruzioni storiche. È necessario conoscere le interazioni tra costruzione, ventilazione, riscaldamento, clima interno, equilibrio igrotermico ma anche l’integrazione di nuove tecniche, come ad esempio quelle relative all’energia solare, considerando il loro possibile contributo nel bilancio energetico complessivo dell’edificio stesso. La conoscenza di questi aspetti semplifica qualsiasi intervento di risanamento evitando interventi negligenti, con conseguenze negative per la proprietà.

Attività di ricerca presso ISAAC sulle buone pratiche

Presso l’Istituto di Sostenibilità applicata all’ambiente costruito ISAAC alla SUPSI, il settore Sistema edificio si è specializzato sul fotovoltaico integrato (BIPV), sull’efficienza e sostenibilità delle costruzioni così come del risanamento e gestione degli edifici, grazie a diversi progetti di ricerca sia nazionali sia internazionali.

Per continuare a leggere questo articolo, qui è possibile acquistare Archi 4/2020. Qui si può invece leggere l'editoriale con l'indice del numero.

Approfondimenti

Verwandte Beiträge