Ristrutturazione ex magazzino militare, Gordola
L’adeguamento a nuove esigenze e alle normative vigenti ha offerto l’occasione di una valorizzazione dello stabile.
Relazione architettonica
L’edificio, nato come magazzino militare negli anni Quaranta, è stato recentemente ceduto al Centro Sportivo di Tenero, mantenendone la funzione. L’adeguamento a nuove esigenze e alle normative vigenti ha offerto l’occasione di una valorizzazione dello stabile. In particolare sono state rimosse delle strutture secondarie, si è rinnovato il pavimento, l’illuminazione e le vetrature; inoltre si sono resi necessari dei rinforzi puntuali dei telai lignei portanti e l’ingrandimento dell’entrata principale. La necessità di compartimentare alcuni vani accessori è stata affrontata con la consapevolezza dell’importanza della lettura dell’intero spazio esistente come un’unica entità. Abbiamo quindi preferito introdurre un nuovo corpo con propria identità che lasciasse lo spazio originale leggibile e incolume. Il tema della «casa nella casa» è stato tradotto nella contrapposizione tra l’affascinante grande spazio originale e la piccola sintetica architettura di nuova realizzazione.
Relazione strutturale
Dal punto di vista strutturale erano richiesti da un lato la verifica della struttura esistente in relazione alle normative vigenti e dall’altro l’inserimento di nuovi elementi necessari al nuovo concetto di utilizzazione. Durante l’analisi strutturale della situazione esistente, si sono evidenziate carenze in particolare nella carpenteria in legno e nelle fondazioni della stessa. I momenti di flessione indotti dalla combinazione carichi permanenti e neve non potevano essere sopportati dalle capriate attuali, in particolare per una carenza nei nodi esistenti. Questo deficit di portata è stato compensato introducendo due tiranti per capriata, posizionati in maniera da non compromettere l’altezza utile all’interno del capannone e curando al massimo la loro integrazione nella costruzione. La base delle capriate presentava anch’essa problemi di fissaggio alle fondazioni, che dopo un sondaggio erano inoltre risultate insufficienti al fine di sopportare gli sforzi orizzontali. A tale proposito si è deciso di sfruttare la nuova platea quale corrente teso legando fra di loro le fondazioni e sottomurandole dove necessario. I nuovi elementi strutturali richiesti sono stati eseguiti in stretta collaborazione fra ingegnere civile, direzione architettonica e impresa di costruzioni, al fine di realizzarli in calcestruzzo faccia a vista. Le sfide maggiori del nuovo corpo sono state la definizione delle tappe di getto del calcestruzzo e la grande pendenza delle falde, che hanno richiesto una notevole cura dei dettagli. Per la enorme platea monolitica all’interno del capannone è stata prevista una notevole armatura minima per la distribuzione ottimale delle fessure di ritiro, visto che era esplicitamente richiesta una esecuzione monolitica
Committenza: Dipartimento federale delle finanze DFF - Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFCL, Berna
Architettura: Baserga Mozzetti Architetti
Ingegneria civile: Gruppo Geoterra, Ing. Francesco Gilardi, Muralto
Progetto impianti RVCS: Studio Tecnico Idalgo Ferretti
Progetto impianti elettrici: Tecnoprogetti SA, Camorino
Consulenza anticendio: Swissi SA; Lugano-Massagno
Fisica della costruzione: IFEC Consulenze SA
Fotovoltaico: Ing. Ene Sagl, Ing. Daniele Bernasconi, Gudo
Geologia: Studio di Geologia, Dr. Paolo Amman SA, Ing. Franco Della Torre, Losone
Date: progetto 2012, realizzazione 2016