Più autostrade, meno colonne?
Sulle autostrade del nostro Paese le colonne si allungano sempre più. Il Consiglio federale prevede di investire circa 13,5 milioni di franchi per ampliare la capacità delle strade nazionali, una misura che tuttavia da sola non basta. Aumentare le autostrade è davvero la soluzione per ridurre le colonne?
Le colonne che intasano le strade nazionali ci costano attualmente circa 800 mio. di franchi. La forte paralisi, che ha colpito in questi ultimi dieci anni le nostre autostrade, facendo crescere da 10’000 a 24’000 le ore di coda annue, ci costa cara. Il prezzo è troppo elevato anche per il Consiglio federale che ha deciso di investire circa 13,5 milioni di franchi nell’ampliamento delle strade nazionali, con l’obiettivo di decongestionare la rete entro il 2030. Lo ha comunicato la consigliera federale Doris Leuthard alla metà di gennaio.
L’iniziativa di ampliare la rete autostradale, lanciata dal Governo svizzero, è assolutamente benvenuta e potrebbe appianare il problema imbottigliamenti, per lo meno nei punti nevralgici. Tuttavia, e lo dimostrano le esperienze raccolte finora, dalla messa in servizio del primo tratto autostradale nel 1955, e soprattutto se si volge lo sguardo agli ultimi 25 anni, un intervento di questo tipo non servirà a sgravare il traffico sul lungo periodo. Dal 1990 al 2016 la rete delle strade nazionali è stata ampliata del 23%, passando da 1495 a 1840 km. Nello stesso lasso di tempo, sia la popolazione sia il grado di motorizzazione è cresciuto del 25%, inoltre la distanza giornaliera media percorsa in auto pro capite è aumentata dell’11%. Di conseguenza è raddoppiato il traffico autostradale, con ore di colonna ben dodici volte maggiori. In altre parole, ampliare la rete viaria per porre rimedio alla congestione del traffico è un po’ come cercare di svuotare con un cucchiaino una barca a remi che si sta riempiendo d’acqua, a causa di una falla grande come un pugno. Se la paralisi del traffico, e i costi che ne derivano, ci disturbano davvero e se vogliamo fare qualcosa di concreto, la strategia dell’ampliamento va unita a misure efficaci.
Sviluppo centripeto
Innanzitutto dobbiamo imparare ad avvicinarci, pianificando uno sviluppo centripeto degli insediamenti all’interno del tessuto urbano esistente. Parallelamente bisognerà certamente ampliare il sistema dei trasporti pubblici, come è stato fatto con i programmi di agglomerato, per i quali il Consiglio federale ha già chiesto 1,1 milioni di franchi. Anche il progetto Cargo sous terrain (CST), per il quale gli iniziatori hanno appena messo a disposizione i primi 100 milioni di franchi necessari per dare il via alla fase di progettazione, potrebbe contribuire all’assorbimento del traffico, sempre che il progetto trovi realizzazione. L’Ufficio federale delle strade prevede che il sistema di trasporto sotterraneo delle merci, mediante veicoli teleguidati, potrebbe ridurre di circa il 10% il traffico pesante sulle nostre autostrade. La cosa più giusta da fare sarebbe tuttavia applicare un supplemento fiscale di quattro centesimi sugli oli minerali, come deciso dal Parlamento nel 2016. Tale misura, tanto opportuna quanto poco apprezzata, permetterebbe di ridurre il traffico, perché farebbe aumentare il prezzo di benzina e diesel, non solo dal 2024, come proposto dal Consiglio federale, bensì da subito.
Droni per il trasporto viaggiatori?
C’è un altro strumento che potrebbe contribuire all’assorbimento del traffico: le auto e i camion a guida autonoma. Se potremo circolare con i nostri veicoli soltanto sulle strade nazionali, e se tali veicoli saranno in grado di spostarsi da soli, l’efficienza delle autostrade ne risulterà aumentata. Potremo così lasciarci trasportare da auto e camion sulla A1 da Zurigo a Ginevra, osservando distanze di sicurezza inferiori, ma con meno incidenti. Ma forse, se ci proiettiamo ancora più nel futuro, non saremo neanche più al volante. Già dal 2016, l’impresa cinese EHang sta infatti testando la possibilità di utilizzare i droni per trasportare i viaggiatori. In breve tempo, si pensa di poter impiegare tali apparecchi per il trasporto su breve distanza e, a medio termine, anche su lunga distanza. Ciò potrebbe alleggerire di molto il traffico stradale e, se si aggiungono i veicoli a guida autonoma, in modo forse così marcato da spingerci a riflettere bene, e una volta di più, sulla nostra strategia di ampliamento.