Centrale elettrica Forsthaus, Berna
Una nave nel bosco
In mezzo al verde, tra la strada principale che porta a Morat e la tangenziale ovest dell’autostrada A1, se ne sta «ancorata» la nuova centrale elettrica di Forsthaus. Come un’enorme nave portacontainer, la costruzione si erge sopra le chiome degli alberi del bosco di Bremgarten, nei pressi di Berna.
Dall’autostrada è ben visibile la sagoma della centrale elettrica di Forsthaus alta più di cinquanta metri, con la sua ciminiera rossa che risplende nella notte. Il lato sud dell’edificio lineare, lungo più di trecento metri, traspare nel filtro diradato di singoli alberi. Su uno zoccolo di cemento, fatto in un pezzo unico, con immense ante scorrevoli si innalza un involucro di elementi in cemento che sottolineano la tettonica dell’edificio. Questo contenitore è composto da moduli prefabbricati e può essere smontato facilmente per adeguare o risanare le parti dell’impianto. Il cemento è un materiale resistente al fuoco, alle usure meccaniche e persiste nel tempo.
L’involucro, oltre ai compiti statici, ne ha anche di estetici e di suddivisione dello spazio. La sua forma possente conferisce all’edificio un carattere massiccio, ma la sapiente lavorazione dei componenti lo rende al tempo stesso molto elegante. La costruzione della nuova centrale elettrica è costata 500 milioni di franchi e per farlo si è dovuto creare una radura nel bosco di 58’000 mq. Con netta maggioranza, l’88% della popolazione bernese ha accettato nel 2008 il progetto che prevedeva il cambiamento di destinazione e il disboscamento. Oggi possiamo constatare che l’impianto, nonostante il suo carattere massiccio e funzionale, si inserisce perfettamente nel paesaggio e nell’ambiente circostante.
La centrale elettrica di Forsthaus è unica nel suo genere in Svizzera: il complesso produce energia con l’aiuto di un impianto di sfruttamento dei rifiuti, una centrale di riscaldamento a legna e di una centrale combinata a gas e vapore. Al concorso bandito nel 2004 hanno partecipato dodici team; l’obbiettivo era quello di individuare la migliore soluzione urbanistica e architettonica. Il progetto vincente per l’impianto è stato presentato sotto il nome di «Sojus» dagli architetti Graber Pulver. L’intervento è oggi un punto di riferimento per il carattere esemplare della collaborazione interdisciplinare. Per realizzare l’enorme infrastruttura, gli architetti hanno lavorato a stretto contatto con i progettisti di ingabbiature Walt+Galmarini e gli ingegneri chimici di TBF+Partner su mandato mandato di Energie Wasser Bern (EWB).
L’impegno per ottenere questo risultato è stato immenso: per riuscire a mantenere le scadenze e il quadro dei costi, è stata necessaria un ottimo coordinamento della mano d’opera, che in alcuni periodi ha raggiunto un picco di 800 persone sul cantiere. Gli spazi ridotti della radura hanno, inoltre, reso ancora più difficile il lavoro. Durante la pianificazione e la realizzazione il progetto ha richiesto molta attenzione per gli innumerevoli dettagli. Solo la precisione e l’accuratezza da parte di tutti hanno permesso di iniziare tranquillamente le attività nel pieno rispetto dei costi e della scadenza nel marzo 2013.
Committente: EWB Energie Wasser Bern; Berna
Architettura: Graber Pulver Architekten AG; Zurigo-Berna
Gestione del progetto: TBF+Partner AG Planer und Ingenieure; Zurigo
Realizzazione: Akeret Baumanagement GmbH; Berna
Ingegneria civile: Walt & Galmarini AG; Zurigo, BlessHess AG; Lucerna
Illuminotecnica e domotica: Mettler+Partner AG; Zurigo, BLM Waldhauser Haustechnik AG; Münchenstein, Haustechnik AG; Zurigo, Amstein+Walthert AG; Berna
Architettura del paesaggio: Hager Landschaftsarchitekten AG; Zurigo
Ingegneria del traffico: Teamverkehr; Cham
Facciate: Fachwerk F+K Engineering AG; Berna
Fisica della costruzione e acustica: Gartenmann Engineering; Berna
Sostenibilità ambientale: CSD Ingenieure und Geologen AG; Liebefeld
Fotografia: Hannes Henz; Zurigo, Georg Aerni; Zurigo
Date: concorso 2005, realizzazione 2008–2013