16ma Biennale Architettura di Venezia: il padiglione tedesco
Unbuilding Walls, il padiglione tedesco alla Biennale Architettura invita i visitatori a riflettere sulle divisioni interne alla società odierna.
Traduzione dal tedesco all'italiano e adattamento a cura di Valeria Crescenzi, redattrice espazium.ch
Il visitatore che approccia il padiglione tedesco alla Biennale Architettura di Venezia, vede stagliarsi dal suolo dei pannelli neri ispirati ai pezzi del Muro di Berlino. Solo entrando all'interno l'unità in cui si compongono cambia e apre a una nuova prospettiva, alla permeabilità, mentre sulla parte posteriore delle steli vengono mostrate informazioni su parti dell'ex confine inter-tedesco.
Assi imponenti, lotti liberi e spazi verdi caratterizzano il paesaggio urbano dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, paesaggio che cerca di ricompensare la popolazione a lungo tenuta segregata. Insieme alla vecchia cinta muraria, la città porta molte cicatrici, che in una cultura del ricordo devono essere considerate un arricchimento. Nei 28 anni trascorsi dalla caduta del muro, si è sviluppata una varietà di programmi e di usi di questa ex zona di frontiera su cui non tutti i residenti sono d'accordo.
Il team curatoriale del padiglione tedesco alla 16ma Biennale Architettura di Venezia presenta più di 20 punti lungo il confine tedesco-tedesco, principalmente a Berlino. Mentre sezioni popolari come Checkpoint Charlie — l'ex valico di frontiera su Friedrichstrasse — sono considerate completamente infruttuose nella loro forma attuale, gli abitanti di Prenzlauer Berg hanno creato il loro biotopo, il Mauerpark, che attira visitatori ed è in continuo sviluppo.
L'idea di Unbuilding Walls è più immediata se confrontata con lo spazio urbano a cui si riferisce che basandosi solo sulla percezione delle persone che lo visitano. Il padiglione costituisce una grande opportunità per riflettere sull'evoluzione dell'ex zona di frontiera occupata dal Muro di Berlino e abbattere i muri all'interno della società. Il confronto con l'architettura fascista del padiglione conferisce alla messa in scena un'ulteriore senso di urgenza.
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