Ri­dur­re i ri­fi­uti edi­li dal pro­get­to preli­mi­na­re

Publikationsdatum
25-04-2024

Il tema dello spreco di risorse interessa tutti i campi della produzione e del consumo e anche in questo ambito l’edilizia occupa un ruolo ingombrante. I dati statistici del 2022 per il Cantone Ticino mostrano che sul totale dei rifiuti l’83.2% sono edili (83.6% nel 2021), per un totale di quasi 2’000’000 di tonnellate all’anno. Di questi circa la metà viene riciclata, il 25% si esporta in Italia e il 25% restante finisce in discariche locali. Negli ultimi anni sono state portate in discarica tra le 260 e le 280’000 tonnellate di materiale di demolizione, costituito da asfalto, calcestruzzo, materiale misto e materiale inquinato. Tale approccio alla costruzione non è sostenibile e non può proseguire a lungo termine: vanno perciò trovate soluzioni innovative che permettano di ridurre in modo incisivo la quantità di scarti generati dal settore edile. È chiaro che l’economicità della demolizione rende spesso poco interessante la ricerca di altre vie.

Si stanno quindi facendo strada varie idee e iniziative per ridurre lo spreco di materie e risorse scaturite dalle moltissime demolizioni di edifici. Nel numero di Archi 2/2023, intitolato Prolungare la vita utile degli edifici, si è parlato ampiamente di questo tema che coinvolge direttamente progettisti, artigiani e committenti. Un concetto che si sta facendo strada è sintetizzato nello slogan «Riduci Riusa Ricicla», in cui si dovrebbe seguire l’ordine delle tre parole per nuovi interventi con una chiara logica ecologica. Infatti la miglior scelta è innanzitutto ridurre la quantità di rifiuti e risorse utilizzate, quindi riusare ciò che ancora può continuare a svolgere una funzione (in contrapposizione con l’abusato concetto di «fine vita») e infine riciclare ciò che non può essere salvato e che va per forza demolito. Recentemente si sta introducendo questo genere di concetti anche nei concorsi di progettazione.

Come illustrato in questa rubrica da Katharina Marchal in Archi 5/2023, il recente concorso organizzato per nuovi edifici residenziali dal Cantone di Basilea Città ha messo un forte accento sul riutilizzo di materiale edile. Il gruppo guidato dallo studio Parabase con Monotti Ingegneri, USUS Landschaftsarchitektur, Anima Engineering e Senn Technology, che si è aggiudicato il primo premio, ha lavorato su due concetti fondamentali: Low Cost e Low Energy. Il primo concetto perseguito attraverso piante compatte e affitti a basso costo, il secondo progettando edifici che consumino poca energia e al contempo massimizzino la produzione di energia rinnovabile. Fin qui niente di nuovo. Ma interessante è in particolare l’idea di combinare elementi prefabbricati nuovi con altri di recupero. In questo caso la struttura portante esterna utilizzerebbe ad esempio i pilastri di un vicino autosilo del quale si prevede la demolizione.

Questo tipo di progettazione è stato reso possibile in particolare dal Cantone che ha promosso un catalogo degli elementi edilizi da riutilizzare. Invertendo il paradigma, Parabase ha sviluppato il progetto a partire dagli elementi riutilizzabili generandone l’espressione architettonica.

Proposte di questo genere si stanno diffondendo nel settore privato, con l’appoggio di istituzioni varie, attraverso portali come salza.ch o iniziative come countdown 2030, che mettono l’accento sulle possibilità di ristrutturazione contro l’abusata alternativa della demolizione. Anche il gruppo vincitore del recente concorso per la cooperativa di abitazione Lambertenghi guidato da Farra Zoumboulakis & Associés, ha dato particolare rilievo all’idea di reimpiegare del materiale presente sul mappale dove sorgerà il nuovo edificio abitativo, unendolo a concetti di costruzione partecipativa.

Finora questo modo di operare nei concorsi è poco regolato e rimane a discrezione dei progettisti. Dato che gli edifici pubblici ricoprono un ruolo istituzionale e spesso si tratta di volumi di grandi dimensioni, che richiedono quindi ingenti quantità di risorse, sarebbe auspicabile che facessero da apripista richiedendo già nei bandi soluzioni innovative per Ridurre, Riusare e Riciclare. È inoltre fondamentale da valutare se un edificio può essere in parte o interamente risanato evitando inutili demolizioni. Questo è stato il caso per lo stabile amministrativo di via Trevano, risanato da Durisch+Nolli Architetti a seguito di un concorso vinto nel 2010 (Archi 2/2023) e anche per il recente stabile della scuola elementare di Manno, per il quale è stato indetto lo scorso anno un concorso di progettazione per il suo risanamento vinto dal gruppo guidato da Guscetti Pazzinetti Pedimina architetti. Questi due concorsi hanno ben mostrato la potenzialità di questi interventi, così come l’interessante margine progettuale che viene spesso sottovalutato per i risanamenti. Oltre alla questione ecologica, sulla quale si pone oggi l’accento, vi è inoltre quella etica della memoria storica collettiva e della conservazione del patrimonio costruito, già sollevata negli ultimi decenni, ma spesso ignorata dalle logiche economiche.

02/2024 Ridefinizione comparto ex AEM e adiacenze, Massagno

 

1° R /P «Il palco urbano»
Studio Urbane Landschaften, Basilea

 

2° R /P «Acropoli»
Architetti Bianchi Clerici, Bellinzona

 

3° R /P «Gallery»
Krausbeck Santagostino Margarido, Salorino

 

4° R /P «Basi comunicanti»
Guscetti Pazzinetti Pedimina architetti, Ambrí

 

5° R /P «Agorà 2025»
Luca Gazzaniga Architetti, Lugano

 

6° R /P «Scarabeo»
Ferruccio Robbiani Architetto, Rancate e Licia Joppini, Gordola

03/2024 Ospedale Regionale del Sopraceneri EOC, La Saleggina Bellinzona

 

1° R /P «Il profumo dei tigli»
Michele Arnaboldi Architetti, Minusio e Gaggini Studio d’Architettura, Lugano

 

2° R /P «Magadino»
Herzog & de Meuron, Basilea

 

3° R /P «Valle verde»
Sergio Cattaneo architetti, Bellinzona

 

4° R /P «Asclepios»
Boltshauser Architekten, Zurigo

03/2024 Sistemazione e nuovo assetto Piazzale ex Scuole, Lugano

 

1° R / 1°A «L’uomo che piantava gli alberi»
Studio we architettura, Lugano

 

2° R / 1°P «Cocài»
Massimo Frasson Architetto, Muralto

 

3° R /2°P «Piazza della pergola»
Boltas Bianchi Architetti, Agno

 

4° R /2°A «Luce»
Dematté Fontana Architekten, Zurigo/Lugano

 

5° R /3°P «Incontro»
Luca Gazzaniga Architetti, Lugano

 

6° R / 4°P «Interconnesso»
Floriani e Strozzi Architetti, Paradiso

 

7° R / 3°A «Silva»
Studio di architettura Lorenzo Felder, Lugano

03/2024 Riqualifica giardino Belvedere, nuovo imbarcadero, comparto scalinata e funicolare degli Angioli, parco Tassino Lugano

 

1° R sm1/ 2° R sm2 e sm3 «Le città continue»
Pessina Architetti, Zurigo/Lugano

 

1° R sm2 e sm3/ 2° R sm1 «Belle Époque»
Stadler Zlokapa, Basilea

 

3° R «Su per Giù»
baserga mozzetti architetti, Muralto

 

4° R «Fil Rouge»
Dematté Fontana Architekten, Zurigo/Lugano

 

5° R «Il grappolo»
bartke pedrazzini architetti, Locarno

I risultati dei concorsi su competitions.espazium.ch/it

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