At­lan­te dell’Ar­chi­tet­tu­ra Sos­teni­bi­le

A Mezzana un dialogo tra territorio, cultura e progettazione consapevole

Publikationsdatum
17-04-2025

L’8 aprile 2025, l’Aula Magna dell’Istituto Agrario Cantonale di Mezzana ha ospitato il terzo appuntamento del ciclo transfrontaliero dedicato all’Atlante dell’Architettura Sostenibile della Regio Insubrica. L’iniziativa, promossa dalla Commissione Sostenibilità dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Varese con il sostegno di tutti gli Ordini professionali della regione e di OTIA/CAT, mira a valorizzare l’impegno dei professionisti promuovendo una progettazione attenta all’ambiente, al contesto e alla cultura locale.

L’idea di dar forma a un Atlante è germinata da un’intuizione dell’architetto Giancarlo Allen, fondatore dell’ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioclimatica), con l’obiettivo di mappare e rendere accessibili al pubblico progetti virtuosi che integrano la sostenibilità in modo coerente e innovativo. In questa prima edizione, la giuria ha esaminato 47 progetti, di cui 10 provenienti dal Ticino e 37 dalle regioni italiane della Regio Insubrica, suddividendoli in tre categorie: sostenibilità avanzata, coerente e adeguata. Otto progetti – tra cui tre ticinesi – sono stati selezionati per la categoria sostenibilità avanzata e presentati al pubblico in quattro serate tra Svizzera e Italia, evidenziando ancora una volta il ruolo della Regio Insubrica come piattaforma di condivisione culturale e progettuale.

Durante l’incontro di Mezzana, l’architetto Marco Del Fedele, tra i promotori dell’iniziativa, ha presentato l’Atlante come uno strumento di catalogazione territoriale, capace di leggere l’architettura come un “testo articolato” e di orientare la futura ricerca progettuale. Secondo Del Fedele, l’architettura sostenibile è una “pratica regionale” che affonda le proprie radici nelle usanze e nella cultura locale: non si limita a rispettare parametri energetici, ma si configura come espressione concreta del genius loci.

L’architetta Elena Brusa Pasqué, presidente dell’Ordine degli Architetti di Varese, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra gli Ordini professionali, definendola “indispensabile per una più intensa e feconda cooperazione transfrontaliera”. Ha paragonato il loro impegno a “gocce d’acqua su un incendio”, evocando la leggenda del colibrì, che Pierre Rabhi – agricoltore, filosofo e scrittore francese – amava raccontare per promuovere l’idea dell’“insurrezione delle coscienze”, ovvero l’impegno individuale verso un cambiamento ecologico e sociale, anche attraverso piccoli gesti. Un impegno oggi più che mai necessario.

Al centro dei progetti selezionati c’è l’uomo, con una nuova concezione di bellezza che privilegia ciò che è circolare, responsabile e non dannoso per l’ambiente e per l’essere umano. Come ha affermato Giancarlo Allen, la giuria ha valutato gli interventi secondo il principio di Kalos kai Agathos – il bello e il buono – trovando un importante riferimento teorico nei principi della Dichiarazione di Davos, che afferma il progetto e la qualità del costruire come elementi fondamentali per la cultura architettonica. L’incontro ha evidenziato ancora una volta come l’architettura sostenibile non sia solo una questione tecnica, ma anche culturale e sociale. Nelle parole di Allen riecheggia anche il pensiero di Ludwig Mies van der Rohe: “La vera architettura è sempre oggettiva ed è espressione dell’intima struttura dell’epoca nel cui contesto si sviluppa.” In questo senso, l’Atlante rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e responsabilità nel costruire, capace di valorizzare le eccellenze locali e contrastare le logiche speculative.

Accanto all’Atlante, è in preparazione anche un volume storico dedicato alla Regio Insubrica, con l’obiettivo di ricostruire e valorizzare il ruolo che questa regione di confine ha avuto nella formazione e nella diffusione della cultura architettonica europea. Il volume racconterà, attraverso un approccio storico-critico, le vicende di architetti, ingegneri e maestranze provenienti dal Ticino, dal Comasco e dal Varesotto, che tra Rinascimento e Ottocento hanno contribuito in modo decisivo alla trasformazione di alcuni dei principali centri artistici e urbani del continente, come Roma, Vienna e San Pietroburgo. Un ulteriore tassello per comprendere e far conoscere il patrimonio culturale e costruttivo di un’area ricca di storia e innovazione.

Progetti menzionati: 

Uffici associazione Pane di Sant'Antonio ODV 
Marco Zanini

N Building / Seven wooden Boxes
LCA Architetti 

Casa GB - Casa di luce e ombra
Elena Bertinotti 

Parco di Villa Costanza 
De Molfetta Strode Landscape Architects 

Rustico serena 
Studio Pagnamenta

Casa CM 
Paolo Carlesso 

Casa NM 
Studio Ecoarch 

Banca Raiffeisen Colline del Ceresio 
celoria Architects

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