Il nuovo corso della CAT: una re­tros­pet­tiva, guar­dando al fu­turo

Nel 2017, la Conferenza delle associazioni tecniche del Canton Ticino viene rinnovata: grazie all'introduzione di un direttore e al nuovo assetto del comitato, le sue attività da allora si sono moltiplicate, e il suo ruolo si è rafforzato. A quattro anni di distanza, un bilancio.

Date de publication
30-08-2021

Un po’ di storia

Alla prossima assemblea dei delegati della Conferenza delle associazioni tecniche del Canton Ticino CAT, che si terrà come d’abitudine nel corso dell’autunno, giunge al termine la prima «legislatura» della nuova CAT, CAT 2018, che ha visto la luce il 4 ottobre 2017.

Nel mese di maggio del 2016, con molto piacere sono diventato presidente della sezione Ticino della SIA, e quindi anche membro del comitato della CAT, costituito allora dai presidenti di SIA Ticino, ASIAT e OTIA, mentre l’assemblea di CAT era costituita dai presidenti delle associazioni in essa rappresentate: oltre alle tre appena citate, vi erano anche ATRA, FAS, FSU, CSEA e Swiss Engineering.

Fra i temi all’ordine del giorno vi era anche quello di voler professionalizzare la CAT, con l’assunzione di un direttore, per poterla rendere più efficiente ed efficace e risolvere nel contempo anche un problema di ordine finanziario: da qualche anno, infatti, i conti di OTIA, SIA Ticino e ASIAT si chiudevano in rosso, per permettere alla CAT di poter svolgere il suo lavoro. Fra le attività che maggiormente la impegnavano ricordo quelle legate all’Osservatorio sulle commesse pubbliche. Ma in quegli anni è stato anche costituito il centro di competenza in materia di onorari e la Commissione tecnica urbanistica e architettura. Dopo che un primo tentativo di riforma non è andato in porto, e quando a fine 2016 ho rilevato anche la carica di presidente della CAT, ci si è chiesti se e come procedere con le riforme avviate.

Oggi, a poco più di quattro anni, sono molto contento delle scelte fatte allora. Il comitato CAT, insieme ai comitati delle sue associazioni e sotto la guida di un consulente, ha tenuto diversi incontri all’inizio del 2017 e ciò ha permesso di presentare a tutti i membri delle otto associazioni, nella primavera del 2017, un progetto chiaro i cui obiettivi sono stati capiti e sostenuti da una larga maggioranza. I tempi erano ormai maturi e questo risultato è stato possibile anche grazie all’ottimo lavoro svolto negli anni precedenti.

Ciò ha permesso quindi di costituire la nuova CAT prima della fine del 2017 e di lanciare il concorso per cercare il suo primo direttore, che ha potuto entrare in carica il 1° maggio 2018. È stata per me una grande soddisfazione poter presentare a tutti l’architetto Loris Dellea, il primo direttore della CAT: da sempre, infatti, trovavo inopportuno che alle nostre associazioni mancasse un direttore.

La CAT è diventata anche più democratica, con un comitato portato a otto persone, composto da un delegato in rappresentanza di ciascuna associazione (egli stesso membro di comitato dell’associazione di appartenenza), che si riunisce all’incirca una volta al mese, e da un’assemblea dei delegati, che si incontra due volte all’anno, a cui ogni associazione può inviare fino a tre delegati.

Fra le otto associazioni che hanno da sempre lavorato in seno alla CAT e promosso la nuova CAT, solo Swiss Engineering non ha aderito al nuovo progetto; tuttavia l’interesse che la CAT ha saputo destare ha fatto sì che altre associazioni abbiano chiesto di potervi aderire: oggi la CAT conta ancora otto associazioni, con l’ammissione della IGS Ingegneri Geometri Svizzeri.

Le attività della CAT

Fin dall’arrivo del direttore, chi siede nel comitato della CAT, nei comitati delle associazioni e nelle commissioni specifiche, si è subito reso conto che essa ha inserito una marcia in più nello svolgimento delle sue attività. Basta sfogliare il rapporto di attività che l’architetto Dellea illustra a ogni assemblea ordinaria delle associazioni di CAT. Il suo ruolo di interlocutrice unica verso il Consiglio di Stato, l’amministrazione cantonale e tutti gli altri enti pubblici – come per esempio i comuni – si è rafforzato ulteriormente. La CAT si propone di incontrare almeno un paio di volte all’anno i parlamentari che aderiscono all’invito, per sensibilizzarli sulle tematiche a lei più care. Nell’ambito delle attività in seno all’Osservatorio sulle commesse pubbliche, la CAT si è per esempio adoperata per organizzare due corsi di formazione per coordinatore di concorsi e predisporre un bando base per l’allestimento dei programmi per i concorsi di progetto; inoltre ha preso posizione su alcuni progetti attuali (Officine FFS a Castione, la Città dei mestieri, il tram-treno del Luganese).

In merito alla revisione della Legge edilizia, la CAT ha partecipato attivamente, inviando al Consiglio di Stato una serie di osservazioni e proponendo soluzioni concrete volte a ottimizzare quanto messo in consultazione. La CAT partecipa anche attivamente al gruppo di lavoro GIPE (il sistema cantonale di gestione informatica delle procedure edilizie).

La Commissione tecnica urbanistica e architettura è a disposizione dei committenti, ha stabilito contatti con le maggiori città del cantone e ha pubblicamente preso posizione sull’esito del Mandato di studio in parallelo per la riqualifica dell’area Officine di Bellinzona.

La CAT partecipa regolarmente alle consultazioni indette nell’ambito di revisioni di leggi oppure di regolamenti. Collabora con la SUPSI in uno specifico gruppo di lavoro per aspetti di formazione continua nell’ambito delle nostre professioni (per esempio il BIM).

La CAT ha pure consolidato le sue relazioni con altre importanti associazioni ed enti presenti sul territorio del nostro cantone, partecipando attivamente alla piattaforma Costruzione Ticino, della quale fanno parte anche UAE, SSIC, UNIA e OCST.

Posso quindi affermare che, se fino a pochi anni fa quasi nessuno era a conoscenza dell'esistenza della CAT, ad eccezione degli addetti ai lavori, oggi molti la conoscono, comprese le istituzioni pubbliche del Cantone: questo è senz’altro a mio avviso l’obiettivo più importante che la CAT ha saputo raggiungere in questi ultimi quattro anni.

Il futuro della CAT

Oltre ai successi ottenuti negli ultimi anni, un’attenta analisi sull’operato della CAT, svolta recentemente in seno al suo comitato, ha evidenziato margini di ulteriore miglioramento: se ne sta valutando la messa in atto. Il comitato vuole per esempio migliorare l’immagine di CAT, ottimizzare ulteriormente la sua efficacia di azione e migliorare i processi decisionali e di lavoro. Fra tutti spicca la necessità di migliorare la comunicazione, sia verso i propri soci, sia verso le istituzioni e tutta la società, con l’obiettivo di consolidare il ruolo di CAT, che intende promuovere, valorizzare e difendere le professioni rappresentate in essa e aumentare la capacità di influenzare le istituzioni e l’opinione pubblica a favore del territorio.

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