Il Cen­tro Sviz­zero di Mi­lano – in­ter­venti 1994-1997

Gli interventi dello studio Campi e Pessina

Nella seconda metà degli anni Novanta lo Studio Campi e Pessina si è occupato della riqualificazione e del restauro di diversi spazi interni del Centro Svizzero di Milano, al fine di ottenere una maggiore flessibilità e combinazioni multiple di impiego.

Date de publication
06-08-2015
Revision
22-10-2015
Gabriele Neri
Dott. arch. storico dell'architettura, redattore Archi | Responsabile della rubrica 'Paralleli' per Archi

In particolare, il progetto ha interessato la Società Svizzera al terzo e quarto piano del corpo basso, dove sono state realizzate diverse sale multiuso e si è conservata la caratteristica «Stube»; il Centro Congressi e Cultura, con la ridefinizione della sala conferenze (la cosiddetta Sala Meili) a doppia altezza; il Ristorante Bar con annessa terrazza; i locali della Pro Helvetia al piano terra della torre, destinati ad attività diverse (teatro, concerti, conferenze, esposizioni) secondo criteri architettonici analoghi a quelli del progetto originario.

Tra questi interventi si distingue il trattamento della Sala Meili, per la quale si è deciso di utilizzare un rivestimento in legno come elemento uniformante l’intero spazio, in contrapposizione alla vivace decorazione originale. Una parete mobile inclinata cela un comparto tecnico su tre livelli con le relative attrezzature; il profilo ondulato della balconata caratterizza lo spazio e definisce l’area di ingresso alla sala.

Come spiegato nella relazione di progetto, «le scelte e i criteri adottati per l’intervento di riqualificazione e di restauro degli spazi dell’edificio, tuttora efficace testimonianza della scuola Svizzera degli anni Cinquanta, si basano sugli assunti seguenti: l’interesse per il Movimento moderno, in particolare per il razionalismo italiano degli anni Trenta e Quaranta; il recupero nel progetto di un preciso patrimonio formale e l’uso di un linguaggio misurato, ridotto a pochi elementi; la convinzione che l’accurato studio dei dettagli e la conoscenza dei materiali e delle loro qualità intrinseche consente di tradurre in modo corretto e coerente le intenzioni di progetto nella realtà costruita».

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