Viadotto sul Torrente Fichera, 1970-1972
L’ingegneria di Silvano Zorzi tra Svizzera e Italia
Il progetto per il viadotto nella vallata del fiume Fichera offre a Silvano Zorzi l'occasione per applicare una nuova tecnologia: quella della centina autovarante per impalcati stradali a piastra continua.
Quando nel 1970 Silvano Zorzi riceve l’incarico di progettare un viadotto di circa 7 km nella vallata del fiume Fichera, per l’autostrada Palermo-Catania (A19), ha l’occasione ideale per applicare la tecnologia che da anni stava sperimentando: la centina autovarante per impalcati stradali a piastra continua.
Il contesto geomorfologico e idrologico del territorio presentava, e presenta tutt’ora, notevoli problematiche: la vallata risulta infatti costituita da terreni soggetti a diversi movimenti franosi nonché a un elevato rischio legato all’azione della corrente fluviale.
Alla richiesta del committente di presentare una soluzione staticamente e costruttivamente efficiente, ma al contempo in grado di adattarsi allo scenario idrogeologico difficile, Silvano Zorzi propone un viadotto sopraelevato, con una fila di pile centrali a sezione ottagonale disposte sul fondo dell’alveo fluviale, in modo da interessare il meno possibile il terreno e concentrare le fondazioni nel punto di equilibrio dei due versanti franosi in contrasto tra loro.
Le fasi esecutive dell’opera vengono studiate accuratamente in relazione al comportamento statico della struttura.
Per far fronte agli ingenti sforzi di taglio e flessione, dati dai movimenti del terreno, Zorzi sceglie di gettare in opera prima i pilastri e i pozzi di fondazione (applicando una precompressione verticale) e successivamente di realizzare l’impalcato tramite l’utilizzo di tre centine autovaranti a struttura portante superiore che, avanzando una campata di 35 m a settimana (770 m2 di viadotto), si spostano sopra le pile, lasciando dietro di sé un nastro sottile che ricalca le sinuosità del fiume sottostante senza mai toccarlo.
Lo schema statico è quello della piastra continua su appoggi elastici, garantiti da cuscinetti in neoprene fissati sulla testa dei pilastri, in modo da assorbire eventuali dissesti del terreno.
La sezione trasversale del viadotto, come anche il profilo longitudinale, segue l’andamento delle sollecitazioni, ottenendo delle forme plastiche e sagomate che passano da spessori minimi, in campata e sui lati esterni, a spessori massimi nella zona centrale e in corrispondenza degli appoggi.
Osservando la realizzazione finita, si nota subito come essa sia il frutto di una lunga e articolata ricerca.
Zorzi infatti riesce dar vita a un’opera in perfetto dialogo con il contesto topografico, in cui le esigenze funzionali si sposano con un'estetica essenziale, frutto di un progetto volto a ottimizzare la metodologia costruttiva in relazione al comportamento statico.
Viadotto sul Torrente Fichera
Ing. Silvano Zorzi
Ing. Lucio Lonardo
Dati
Località Polizzi Generosa (Palermo) – Autostrada Palermo-Catania
Anno 1970-1972
Geometria
Lunghezza 7’000 m: 199 campate di 35 m ciascuna ad eccezione della prima e dell’ultima (di 24.75 m)
Larghezza 22 m
Altezza statica in chiave 0.85 m , alle imposte 2.06 m
Inserimento
Topografia fondo alveo fluviale per ridurre al minimo impedimenti al deflusso delle acque
Planimetria si snoda seguendo l’alveo fluviale
Altezza variabile
Geotecnica terreni caoticamente misti di fliysh terziario in profondo scompaginamento; versanti franosi e alveo fluviale soggetto a improvvise piene
Azioni
Azione del vento moderata
Azione sismica zona sismica 2 (elevata)
Contesto idrogeologico rischio frane quiescenti e piene fluviali
Statica
Schema portali zoppi multipli
Elementi portanti verticali pilastri precompressi gettati in opera
Elementi portanti orizzontali impalcato a nastro precompresso nelle due direzioni
Precompressione post-tensione
Giunti giunti di dilatazione ogni 70 m
Fondazioni pozzi a cono profondi per evitare le zone soggette a movimenti franosi
Esecuzione
Resa/velocità di esecuzione impalcato: 1 campata a settimana = 770 m2 di viadotto
Impresa esecutrice 3 lotti: Sud Strade lotto XI, Angelo Farsura Spa lotto XII, SACUG lotto XIII
Metodo impalcato: 3 centine autovaranti a struttura portante superiore; pile: gettate in opera con casseri metallici riutilizzabili
Scelta del materiale calcestruzzo armato e precompresso gettato in opera
Qui è possibile acquistare Archi 5/2019, mentre qui si trova l'editoriale con l'indice del numero.