Emergenza delle entità paesaggistiche
Il progetto del Gruppo Svizzera tedesca
Il Gruppo Svizzera tedesca presenta il progetto che ha sviluppato nell'ambito dei mandati di studio paralleli per Mendrisio.
L’attuale dinamicità economica del comparto permette di ipotizzare un sicuro aumento delle attività e della popolazione per i prossimi decenni e ciò implicherà di confrontarsi con il tema, auspicato dal bando, della densificazione, che dovrebbe portare con sé un nuovo approccio alla qualità ambientale in ambito urbano e una rinnovata attenzione agli spazi pubblici e alla mobilità pubblica.
La Città di Mendrisio, un progetto territoriale
La città è simultaneamente una struttura spaziale e sociale. Questo significa che per la struttura urbana il processo è uno strumento importante. A tal riguardo è importante sviluppare strumenti che hanno come obiettivo processi di negoziazione con sistemi di incentivazione e creazione di plusvalore, sia a livello di sviluppo urbanistico che sociale. Ciò è necessario per permettere la gestione di un territorio nel quale attualmente sempre più persone fanno fatica a riconoscersi.
Il periodo attuale è particolarmente interessante in quanto è caratterizzato, a livello federale, dal tema della densificazione urbana, a livello cantonale dal tema delle aggregazioni territoriali e localmente dalla spinta dovuta alla vicina frontiera con un’area geografica molto densa e dinamica.
L’urbanistica di terza generazione vuole essere quella del processo/progetto condiviso, ma con processo condiviso non si intende un gioco nel quale tutti possono liberamente proporre le proprie regole... ci si riferisce invece a un processo trasparente e condivisibile da tutti che aderisce a norme molto chiare, le quali vanno rispettate per creare un territorio dove le persone si possano identificare, vivere e lavorare.
Per creare consenso riguardo a misure necessarie allo sviluppo urbano (come l’utilizzo di aree private per i parchi pubblici, l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto per le misure di rivalutazione ecc.) è poi auspicabile controbilanciare queste misure con incentivi (ad esempio un aumento degli indici, con l’introduzione della possibilità di costruire in prossimità ad altri edifici). Il dialogo con i proprietari dei fondi è cruciale per individuare nuove soluzioni; la pianificazione urbana deve allora mantenersi abbastanza flessibile da rispondere alle diverse problematiche.
Nel corso del lavoro, dunque, problemi puntuali e visione d’insieme dialogheranno al fine di definire i contorni futuri della Città di Mendrisio, essa stessa «progetto» infinito.
Emergenze paesaggistiche
A prima vista, il Mendrisiotto appare caratterizzato da una struttura urbana caotica, difficilmente decifrabile e priva di chiare gerarchie. A una più attenta osservazione, invece, emergono specifiche entità territoriali (nell’ambito del costruito, nuclei, monumenti, strade storiche…; sul piano paesaggistico, foreste, vigneti, zone agricole, corridoi ricreativi…); esse, per la loro longevità, caratterizzano l’architettura del territorio – e si prevede che lo faranno anche in futuro. Intorno a loro Mendrisio e il Mendrisiotto dovranno riorganizzarsi per un futuro sostenibile; ma l’emergere di questa nuova organizzazione va elaborato. Qui parleremo di «emergenza paesaggistica», in una visione che concepisce territorio e architettura come componenti del paesaggio, esaltandone le interrelazioni.
Il termine di emergenza rimanda, in primo luogo, al momento presente: ci troviamo in un’epoca di rapide trasformazioni a cui è necessario far fronte con misure che permettano un’evoluzione dello sviluppo territoriale flessibile ma al contempo orientata in una direzione precisa. In secondo luogo, emergenza indica la necessità di far emergere o riemergere il potenziale socio-economico e paesaggistico del territorio. Primo passo in questa direzione è identificare le entità paesaggistiche con le loro caratteristiche, la loro organizzazione spaziale e le loro dinamiche di sviluppo; ciò permetterà di mettere in relazione entità simili e identificare tendenze evolutive per ciascun raggruppamento.
La creazione delle entità paesaggistiche permette di stabilire un linguaggio comune che trascende i particolarismi e riunisce l’intero comparto geografico in un’unica lettura e interpretazione, creando un’identità unica.
Identificare e definire le entità territoriali
Il progetto richiede innanzitutto un’indagine che vada a identificare le caratteristiche strutturali del territorio e, quindi, le entità territoriali. In una fase successiva si definiranno le singole entità e si valuterà se rafforzarne o attenuarne le caratteristiche tramite interventi ad hoc (consolidamento, dezonamento, scambi, addensamento degli insediamenti a favore di spazi pubblici, rafforzamento degli spazi naturali…).
L’identificazione delle caratteristiche strutturali del territorio sarà fondamentale per attuare la riqualificazione dello spazio pubblico, da condurre attraverso interventi urbanistici, architettonici e paesaggistici; essi includeranno ad esempio la sua manutenzione, la riqualificazione dello spazio stradale tramite la densificazione dei terreni che lo costeggiano, la costruzione di strutture comunali come parchi giochi e piazze di quartiere.
Le entità paesaggistiche prescelte sono:
L’acqua
- Attrattività della città – salute pubblica
- Maglia di accessibilità lenta – qualità di vita, luoghi d’incontro
- Corridoi ecologici longitudinali e trasversali
Il bosco
- Gestione – energia e legname
- Sentieri – movimento e salute
- Spazi selvaggi – fonte di biodiversità, rifugi per la fauna
Lo spazio agricolo
- Vendita e produzione prodotti tipici (polenta, zincarlin...)
- Agriturismo, allevamento, cibo km0
- Spazi aperti – autonomia alimentare, mosaico ecotonale, agricoltura biologica e biodiversità
Le vigne
- Vendita di prodotti di qualità (vino, grappa...)
- Paesaggio curato – identità forte
- Area di svago di prossimità – vigna + frutteti + boschetti: corridoi ecologici
L’edificato
- Accessibilità pubblica e servizi – risparmio d’energia
- Densificazione – risparmio di tempo, risparmio di energia e suolo
- Qualità di vita – servizi di prossimità
Gli spazi d’incontro
- Spazio pubblico
- Luoghi di aggregazione di prossimità – salute pubblica
- Nuove attività: orti urbani...
- Città resiliente – benefici del verde in città
La mobilità
- Investimenti nella mobilità lenta e nell’intermodalità pedone-bici-pedone-TILO-pedone-bus ecc.
- Accessibilità e intermodalità transfrontaliera – qualità di vita (+ tempo e salute)
- Aumentare la cadenza e inserire da due a tre stazioni sull’asse TILO
- Alta velocità a Mendrisio per la città policentrica Mendrisio-Como-Varese
- Meno inquinamento, meno rumore
Densificazione e mobilità
In Ticino il tasso di motorizzazione è uno dei più alti in Svizzera (638 veicoli ogni 1’000 abitanti nel 2016, contro la media nazionale di 543). Il Mendrisiotto, con più di due auto ogni tre abitanti, è la regione ticinese con il tasso più elevato. Tuttavia, grazie a misure come il sostegno al trasporto pubblico, la limitazione dei posteggi, la promozione della mobilità lenta o del carpooling, di recente si è riscontrata una diminuzione dell’uso dell’auto. Tali misure vanno allora incentivate sul piano della progettazione urbanistica: la densificazione andrà intensificata in prossimità delle stazioni TILO, mentre il potenziamento del trasporto pubblico e l’utilizzazione ottimale delle potenzialità del traffico lento sono premesse necessarie a contenere il traffico veicolare.
Nell’ambito delle vie di comunicazione ferroviarie si segnala innanzitutto l’importanza del collegamento Stabio-Arcisate, che avvicina Svizzera e Lombardia (con l’aeroporto di Malpensa) e collega la linea del Gottardo a quella del Sempione; l’inserimento di Mendrisio nella linea AlpTransit sarà una questione che occorrerà affrontare in futuro. Cruciale è poi la rete regionale TILO, da potenziare ulteriormente: si propone l’aggiunta di nuove stazioni (Ligornetto-Genestrerio, Campaccio e Coldrerio PR), un aumento della frequenza dei treni e una stazione «park & ride» a ridosso dell’area di servizio di Coldrerio, mirante a ridurre il traffico autostradale.
Anche la rete degli autobus andrà rafforzata integrandola in un disegno generale di trasporto pubblico interconnesso al servizio ferroviario. Andranno previste nuove fermate nelle zone che saranno densificate e, in alcuni casi, una maggiore frequenza delle corse.
Poiché la bicicletta viene utilizzata perlopiù per tragitti brevi (in media non più di 15 minuti, corrispondenti a 5 km), considerando la vicinanza dei comuni nel Mendrisiotto vi è un potenziale enorme per l’incremento del suo uso; si può incentivarlo installando piste ciclopedonali. Saranno inoltre da prevedere nuove connessioni dalle stazioni TILO e/o parcheggi intermodali a valle. Infatti l’intermodalità di bici e trasporto pubblico ha ancora ampi margini di miglioramento (diversamente da quella, già efficace, di bus e treno): bisognerà facilitare il trasporto della bicicletta sui mezzi pubblici, permetterne il parcheggio (velostazioni) e rendere i luoghi di interscambio modale confortevoli e sicuri. A fare da vettore di collegamento ciclopedonale longitudinale sarà il fiume.
Al fine di una più efficace promozione del traffico lento e dei trasporti pubblici andranno colmate le lacune nella rete dei percorsi pedonali e ciclabili all’interno delle zone abitative e lavorative, ma senza stravolgere l’infrastruttura stradale, così da evitare un eccesso di spese. L’obiettivo è un modello di coesistenza tra traffico motorizzato e mobilità lenta, ottenibile introducendo dei limiti di velocità. Un limite di 20 km/h rende ad esempio il campo stradale accessibile non solo ai ciclisti e al traffico motorizzato, ma anche ai pedoni. Un limite di 30 km/h permette invece di rinunciare a infrastrutture per le piste ciclabili; si propone dunque d’introdurlo praticamente su tutto il territorio, e in parte anche sulle strade cantonali, laddove attraversano zone abitative e lavorative. Alle strade comunali e cantonali oggi caratterizzate dal traffico subentreranno così nuove strade che consentiranno di rivalutare gli spazi pubblici.
Conclusioni
Il progetto presentato è una sfida pianificatoria che richiede una chiara volontà politica. Non si tratta di un risanamento ma di una visione territoriale che vuole portare benefici a tutti: un processo garante di futuri progetti di qualità.
Architettura del paesaggio: Officina del paesaggio, Lugano; Rombo GmbH, Zurigo-Lugano
Architettura: UrbaNplus, Zurigo
Intervista a Sophie Ambroise
Clicca qui per vedere l'intervista in cui Sophie Ambroise racconta il progetto.