Il KKL di Lu­cer­na

Una cassa di risonanza eccezionale

La sala da concerto del Centro di Cultura e Congressi KKL di Lucerna è nata nel 2000 dalla collaborazione tra l’architetto francese Jean Nouvel e l’architetto e acustico americano Russell Johnson, con un risultato che vanta un’architettura e un’acustica eccezionali.

Data di pubblicazione
09-04-2018
Revision
09-04-2018

La sala fa parte del complesso del KKL, edificio caratterizzato da un elemento di copertura a sbalzo di 113 per 107 metri, in stretta relazione con l’ambiente urbano e il paesaggio montuoso circostante. Il tetto ha la funzione di unificare l’insieme e presenta un rivestimento in rame e alluminio che crea giochi di luce suggestivi, riflettendo i colori e le imbarcazioni che si muovono sul lago.

La superficie di 12’000 mq e di 21 metri di altezza, che poggia su elementi in acciaio, è stata resa possibile grazie allo studio sapiente degli ingegneri civili. Ogni oscillazione della copertura viene monitorata elettronicamente, con un controllo di manutenzione regolare che ha luogo ogni due anni.

Il KKL si trova in un punto nevralgico della città svizzera, inserito tra le catene montuose e nel paesaggio di campagna che circonda il Lago dei Quattro Cantoni, a stretto contatto con edifici di qualità, come il centro universitario e la stazione ferroviaria, occupando la medesima posizione in cui si inseriva il precedente centro culturale dell’architetto svizzero Armin Meili.

Lo spazio antistante il KKL è concepito in modo tale da essere proporzionato con il contesto urbano circostante. Il centro è costituito da tre elementi primari: la Concert Hall, l’Auditorium dove si tengono le conferenze e la polifunzionale Lucerne Hall. Quest’ultima rappresenta l’essenza del centro, in quanto al di sotto dell’immenso tetto hanno luogo un gran numero di eventi e attività culturali. Jean Nouvel aveva pensato che il complesso dovesse assumere la forma di una nave che si dirige verso il lago, ma ciò non fu possibile soprattutto per motivi di natura ecologica, avendo dovuto la struttura essere agganciata al fondale del lago. Pertanto dovette rivedere il progetto, facendo sì che l’acqua scorresse all’interno dell’edificio.

Il KKL è composto da tre corpi principali e una zona di servizio: la sala concerti e il bar occupano il volume est, la Lucerne Hall quello centrale, mentre il fabbricato che si affaccia sulla stazione comprende il Centro Congressi, l’Auditorium e il museo, con l’area di servizio, ad essi collegata, che si estende sul retro. La superficie esterna della sala concerti presenta una giustapposizione di colori che vanno dal bordeaux, al blu, al verde, e cambiano a seconda dell’intensità di luce che li investe. Si accede alla sala tramite una passerella bordeaux e delle porte scure. La sua struttura lignea chiara è costruita con diverse essenze provenienti dall’Oregon (acero, ciliegio e faggio); formalmente presenta delle leggere curvature lungo le pareti laterali, rivestite da pannelli in rilievo di gesso bianco, così da richiamare la cassa di risonanza di uno strumento a corde. Nella parte superiore mostra una colorazione scura, data dal soffitto blu e dal baldacchino posizionato in corrispondenza del palcoscenico, mentre l’illuminazione può essere adattata a seconda delle esigenze specifiche dello spettacolo rappresentato. La sala concerti presenta una capienza di 1840 posti a sedere, disposti in platea e su quattro livelli di balconate.

Il blocco centrale è la volumetria più importante del KKL per quanto concerne le funzioni legate alla musica; non vanno tuttavia trascurati i corpi di fabbrica che ospitano le manifestazioni culturali, che si tengono nella Lucerne Hall. Nel terzo volume, al quarto piano della Lucerne Hall, si trova il Museo d’arte di Lucerna, caratterizzato da una flessibilità in pianta garantita da una griglia di partizioni leggere in cartongesso. Gli spazi espositivi, posti al di sotto della copertura, godono di un’illuminazione ottimale, atta a ottenere l’auspicata neutralità degli ambienti, richiesta dalla direzione del museo. Attraverso l’esposizione temporanea delle opere contemporanee si cerca di mediare tra la formalità di una sala da museo e l’informalità di una galleria espositiva. Il museo KKL contribuisce a rinnovare l’immagine della città di Lucerna nel mondo, costituendo un importante polo che, con i suoi eventi, attira un grande numero di turisti e amanti della cultura.

L’entrata alla Lucerne Hall, scandita da due specchi d’acqua, costituisce l’ingresso all’intero complesso. La sala è organizzata da un sistema di partizioni mobili che ne consente l’adattamento funzionale, potendo ospitare un numero di utenti compreso tra le 220 e le 1800 unità a seconda delle diverse configurazioni. Il volume situato più a ovest, sede del Centro Congressi e del museo, presenta un rivestimento di facciata a traliccio, con un incremento della densità del metallo a schermatura delle finestre corrispondente a una maggiore necessità di privacy. Questo corpo edilizio accoglie la sala dell’Auditorium, pure contraddistinta da un elevato grado di flessibilità, data dagli arredi e dalle strumentazioni, per le diverse rappresentazioni o eventi che si tengono al suo interno.

Progettazione acustica del KKL

di Andrea Bacchi Mellini e Andrea Roscetti

Ogni ambiente del KKL presenta delle qualità acustiche notevoli e pensate specificamente per la funzione alla quale è destinato. La sala da concerto è ritenuta il capolavoro di uno dei più grandi specialisti di acustica al mondo, l’architetto newyorkese Russell Johnson. Per oltre tre decenni, ha realizzato progetti di acustica in tutto il mondo con il suo gruppo Artec (Artec = Art and Technology, poi confluito in ARUP). La sala da concerto riassume le esperienze di oltre cinquanta progetti realizzati in precedenza.

L’acustica ottimale è ottenuta grazie alla conformazione a shoe box, con un rapporto tra le dimensioni spaziali pari a circa 1:1:2: le dimensioni sono infatti 22 metri di altezza (misurata dal palcoscenico), 22 metri di larghezza e 46 metri di lunghezza.

L’ampio volume della sala, che misura 19’000 mc, dà spazio al suono e crea un riverbero rotondo e morbido. Circa 24’000 rilievi in gesso della dimensione di 20 cm supportano l’acustica, in quanto rompono la riflessione del suono, lo moltiplicano e lo distribuiscono in tutte le direzioni. Grazie a questi dispositivi le pareti della sala generano delle riflessioni sonore che aiutano a rafforzare la diffusione e incrementano la chiarezza del suono.

La sala può ospitare fino a 1840 spettatori distribuiti su cinque livelli, e nonostante le sue considerevoli dimensioni riesce a garantire un riverbero ottimale in ogni punto. Il grado di riverberazione è garantito dal grande spazio vuoto in prossimità della parte anteriore della sala, sopra alla balconata.

L’acustica della sala è modulata da pannelli mobili simili a grandi porte: le camere di risonanza sono disposte attorno alla parte anteriore del volume della sala e separate dalla stessa da 50 porte in cemento massiccio che pesano tra le 3,5 e le 8 tonnellate. All’apertura delle porte il volume della sala aumenta di 6000 mc. A seconda del grado di apertura delle porte l’acustica cambia e il tempo di riverbero può essere prolungato fino a raggiungere i 3 secondi, grazie anche a un sistema di tende regolabili. Se le zone di riflessione sono uniformemente coperte, il tempo di riverbero viene ridotto e l’acustica è più asciutta, dunque adatta a conferenze e concerti jazz e pop.

Il soffitto acustico che si trova sopra il palco è un elemento riflettente composto da due parti e regolabile in altezza. Grazie ad esso i musicisti ricevono riflessioni dirette e il suono viene proiettato più rapidamente nella sala. Le diverse possibili configurazioni delle porte consentono di adattare l’acustica della sala all’opera e al genere musicale che deve essere rappresentato. Il soffitto acustico, posto in prossimità del palco e della platea, rappresenta un elemento di riflessione sonora regolabile che può assumere una funzione fonoassorbente: esso viene regolato in altezza a seconda del genere musicale che la sala deve ospitare.

Un altro elemento di correzione acustica installato nella sala da concerto del KKL è costituito, come già accennato in precedenza, dai pannelli in gesso che rivestono le pareti laterali, i quali fungono da elemento di assorbimento dei disturbi sonori. Nella sala, la maggior parte delle onde sonore raggiunge le pareti e viene quindi restituita lateralmente al pubblico per riflessione. In uno spazio riflettente il suono ha ovunque la stessa intensità e questo crea un’impressione di uniformità spaziale, che è uno degli aspetti soggettivi più importanti per la qualità acustica della sala.

L’elemento fondamentale nella progettazione acustica di uno spazio è il silenzio e lo si ottiene isolando adeguatamente la sala da quelli che sono gli elementi di disturbo dati sia dai rumori provenienti dall’esterno che da quelli interni derivanti dal funzionamento dell’impiantistica. Il livello di rumore di base nella Concert Hall è limitato a 18 dB, al di sotto della soglia di udibilità umana. Gli impianti di ventilazione e illuminazione della sala sono praticamente inudibili durante i concerti e ogni ingresso nella sala è sigillato con porte massicce insonorizzate. La sala è quindi assolutamente silenziosa e fornisce una percezione ottimale della musica nella sua intera gamma dinamica, dal più delicato pianissimo al fortissimo della grande orchestra al completo.

 


Testo originale in inglese qui.


 

Luogo: Lucerna, Europaplatz 
Committenza: Trägerstiftung Kultur- und Kongresszentrum Luzern 
Architettura: Architectures Jean Nouvel, Parigi 
Collaboratori: J. Achache, M.H. Baldran, D. Brault, S. Carbone, G. Domenig, X. Lagurgue, D. Laurent, A. Lavezzari, D. Lischer, F. Marzelle, P. Mathieu, E. Nespoulos, J. Parmentier, M. Raasch, M. Röthlisberger, B. Weinstein, S. Zopp 
Direzione lavori: Ewe – Gohner Merkur, Zurigo 
Ingegneria civile: Elektrowatt Ingenieurunternehmung AG, Zurigo – Plüss + Meyer Bauingenieure AG, Lucerna 
Progetto impianti RVCS: M. Schudel Ing., Winterthur – Aicher, De Martin, Zweng AG, Lucerna 
Progetto impianti elettrici: Scherler AG, Lucerna 
Acustica ambientale: Russel Johnson, Artec, New York 
Audiovisivi: Infraplan 
Tecnica teatrale: Planungsgruppe AB, Niederönz 
Intervento artistico: Alain Bony, Henri Labiole, Parigi 
Scenografia: Jacques Le Marquet
Fotografia: Georges Fessy, Lione 
Date: progetto 1993-1995, realizzazione 1998-2000

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