SIA: Il ruo­lo dei pro­fes­sio­ni­sti nei con­cor­si di pro­get­to

A seguito del ricorso contro il programma del concorso per la nuova sede dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina IRB di Bellinzona, la SIA Centrale mi ha chiesto un resoconto, essendo stato personalmente coinvolto. L’importanza dell’evento merita l’attenzione di tutti gli architetti e ingegneri attivi non solo in Ticino, ma pure nel resto della Svizzera.

Data di pubblicazione
20-06-2014
Revision
05-11-2015

Il ricorso in esame e il successivo intervento della CAT hanno avuto e avranno delle conseguenze importanti sul modo di organizzare i concorsi in Ticino. Un così elevato numero di ricorrenti (più di ottanta adesioni) è un fatto eccezionale, mai visto in Svizzera. Un segnale forte verso i committenti e l’intera categoria professionale degli architetti e ingegneri: i concorsi di progetto, essendo ancora oggi lo strumento ideale per ottenere il giusto progetto, devono essere organizzati in modo corretto, equo e leale.

Purtroppo da anni l’acquisizione di prestazioni d’architettura e d’ingegneria da parte di committenti pubblici e privati avviene sempre più sovente in modo scorretto, non equo e sleale. Con il ricorso contro il programma IRB e l’intervento della CAT, i progettisti ticinesi hanno voluto dire basta a questa tendenza inammissibile.

Procedure sempre più complicate

Non può più essere giustificato e tollerato ad esempio proporre delle procedure sempre più complicate senza nessuna relazione con la soluzione ricercata, dei criteri di selezione sempre più restrittivi nell’illusione di ottenere solo i migliori concorrenti, di limitare la partecipazione degli specialisti a pochi gruppi di concorrenti, di chiedere ai concorrenti sempre più prestazioni appartenenti alla successiva fase di mandato, di fissare dei montepremi con nessun rapporto con le prestazioni richieste, di promettere in fase di concorso una minima parte delle future prestazioni, di imporre il rispetto di costi palesemente irrealistici, di fissare dei criteri di valutazione non idonei al compito posto, di non rispettare i diritti d’autore ecc.

Come rimediare? Evidentemente eliminando le cause. Le cause di tali lacune, inaccettabili oggigiorno con la grande esperienza a disposizione in materia di concorsi, sono diverse. In sintesi, possiamo comunque affermare che sono gli organizzatori di concorsi e i membri di giuria la causa principale. I committenti, malgrado abbiamo la responsabilità finale e debbano anche loro svolgere una serie di compiti preliminari essenziali, si affidano alle capacità organizzative e tecniche dei professionisti scelti. La scelta dell’organizzatore e dei membri di giuria si rivela quindi determinante. Sono loro che svolgono il ruolo fondamentale per il successo del concorso.

La pratica dimostra che sovente gli organizzatori di concorsi non sono coscienti del loro ruolo e assumono il mandato di organizzatori di concorsi senza avere le necessarie conoscenze organizzative e tecniche, e in particolare la cultura, per farlo. Le necessarie conoscenze organizzative e tecniche si acquisiscono partecipando a corsi di formazione continua, consultando le direttive pubblicate dalla SIA, confrontandosi con altri colleghi, organizzando concorsi con l’aiuto di colleghi che hanno grande esperienza e seguendo esempi che si sono dimostrati validi. La necessaria cultura si acquisisce nel tempo, partecipando a molti concorsi, discutendo con altri colleghi e seguendo l’evoluzione della materia.

I giurati garanti del committente e dei concorrenti

Tutto ciò non è ancora sufficiente. Durante il loro intervento, essi devono essere in grado di consigliare e guidare correttamente il committente in funzione del caso concreto e nel rispetto delle regole dell’arte in materia di concorsi (ossia i Regolamenti SIA), ottenendo un concorso che risulti equo e leale, nell’interesse sia dei committenti, sia dei concorrenti. Solo un organizzatore che possa garantire tali qualità organizzative, tecniche e culturali sarà in grado di offrire al committente la riuscita del concorso.

Quanto indicato sopra vale per analogia per i membri di giuria. Essi dimenticano sovente che sono responsabili nei confronti del committente e dei concorrenti dello svolgimento del concorso. In particolare, i membri di giuria devono attivarsi già nella fase di preparazione del programma, che devono approvare. Spetta quindi a loro esigere la modifica di clausole non conformi alla cultura del concorso.

Le azioni svolte nei confronti del concorso IRB hanno messo in evidenza in parte quanto descritto sopra e hanno permesso la modifica del programma di concorso. Anche se il risultato a breve termine può essere criticato, a lungo termine le conseguenze saranno significative. Simili programmi non devono piú essere pubblicati. Dei programmi di concorso unificati verranno pertanto realizzati congiuntamente tra associazioni professionali e committenti, dei corsi di formazione verranno organizzati nei prossimi mesi, la consulenza ai committenti verrà potenziata e il controllo, con relative azioni di denuncia, verranno intensificate. Il tutto nell’interesse dei committenti, dei concorrenti e, non da ultimo, a tutela dell’interesse pubblico.

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