Una tavola rotonda per Archi 2/2019
Un numero incentrato su L'eredità dell'Accademia in Ticino non poteva che essere presentato all'Accademia stessa, nel nuovo Teatro dell'architettura: giovedì 2 maggio 2019 alle 19 avrà dunque luogo la serata dedicata a presentare Archi 2/2019, curato da Fulvio Irace e Graziella Zannone Milan. Saranno presenti:
- Mercedes Daguerre direttrice Archi
- Riccardo Blumer direttore AAM-USI
- Fulvio Irace architetto, docente AAM-USI
- Graziella Zannone Milan Dr. storica dell’architettura
- Francisco Aires Mateus architetto, docente AAM-USI
- Gabriele Cappellato architetto, già docente AAM-USI
- Michele Calzolari rappresentante studenti AAM-USI
A più di vent’anni dalla sua fondazione l’AAM continua a caratterizzarsi per la sua impronta umanistica e interdisciplinare in cui l’innovazione è coltivata tramite un approccio critico che stabilisce uno stretto rapporto tra il progetto e il suo territorio di riferimento – nelle parole permeate dai principi didattici kahniani cari allo stesso Botta: una scuola capace di «individuare i problemi piuttosto che trovare soluzioni».
1634 è il numero complessivo degli architetti che si sono diplomati all’AAM, 281 dei quali attualmente iscritti all’Ordine ingegneri e architetti del Cantone Ticino (OTIA). Quale sia stato l’impatto che possano aver avuto nel campo architettonico locale è uno degli interrogativi che Archi si pone in questo numero dedicato all’eredità dell’AAM in Ticino. Per rispondere, ha selezionato 12 studi attivi sul territorio: celoria Architects, LANDS Architetture, LOKOMOTIV.archs office, Stocker Lee Architetti, Krausbeck Architetto, studio andreani architetti, Architetti Bianchi Clerici, Itten+Brechbühl, dueA architetti, DF_DC architects, delorenzi la rocca architetti, Inches Geleta Architetti.
Leggi qui l'editoriale di Archi 2/2019.