Va­lu­ta­re e pro­muo­ve­re la qua­li­tà

Data di pubblicazione
16-02-2024

54 progetti esposti in una sala e noi in piedi, con il naso così vicino alle carte da sentirne l’odore. Il nostro compito? Individuare il Premio SIA Ticino 2024 con relative menzioni.

Se abbiamo sbagliato Dio ci perdonerà, magari per «insufficienza di prove» (cit. Alda Merini). E così forse ci perdonerà Blue, «il cane più bravo del mondo», che ci ha spiato da sotto un tavolo per tutto il tempo.

Ma una cosa è certa, nel silenzio e nella parola del giudizio, abbiamo cercato di dare il meglio di noi stessi attivando il nostro cuore, le competenze tecniche individuali e quelle morali. Per me è stato un privilegio poter condividere giornate di ragione e sentimento con professionisti tanto preparati e intelligenti.

Non lo dimenticherò mai. Insieme abbiamo discusso e argomentato, ma anche riso e «giocato», in un itinerario che dall’analisi dei disegni, delle fotografie e dei testi, si è poi spinto nel territorio, per vedere e toccare con mano le opere che più ci interessavano.

Ed ecco una lezione inattesa, quella dell’asfalto. Dai finestrini del nostro viaggio mi è apparso un Cantone segnato dalla frequente disarmonia (traffico, cemento, plastica e «non luoghi» per farla breve). Mi sento autorizzato a esprimere questa mia sensazione non in quanto esperto di urbanistica (non lo sono), ma in quanto cittadino che finisce per subire e somatizzare l’architettura quando «non è buona», quando è brutta (e anche qui la faccio breve). Nella realtà dunque non esiste costruzione, persino privata, che non abbia un impatto pubblico.

La notizia da strillare però, sul fronte opposto, è che pure la bellezza è contagiosa e che si è manifestata in questo concorso aperto a opere di architettura e di ingegneria concepite e concretizzate in Ticino, regione in grado quindi, a volte, di esprimere profondi valori e capace di scaricare finalmente le dinamiche speculative, ormai non più sostenibili, in favore di nuovi linguaggi etici ed estetici.

La posta in gioco è molto alta in questa battaglia che deve chiamare ad atti di responsabilità e coraggio i progettisti ma anche la politica e la committenza (dimensione cara, per tradizione, al Premio SIA Ticino).

Sì, noi abbiamo visto e respirato speranza e bellezza attraverso quei progetti che con fierezza, e all’unanimità, abbiamo deciso di premiare e menzionare. Alcuni si esprimono su grande scala, altri se la giocano con la carezza della poesia, tutti però ci hanno fatto vibrare.

I progetti  saranno esposti dal 10 febbraio all’ 8 marzo 2024  presso la sede di Mendrisio della SUPSI.

Membri della giuria

  • Presidente: Damiano Realini, giornalista
  • Silvia Barrera Meili, architetta AAM (Comitato SIA TI)
  • Eugen Brühwiler, ingegnere civile, prof. dr. ing. civile dipl. ETH/SIA (ingegneria civile)
  • Elena Fontana, architetta AAM, pianificatrice MAS RP ETHZ (architettura)
  • Dominique Ghiggi, architetta dipl. biol., MA LA ETHZ (architettura del paesaggio)
  • Wilfried Schmidt, architetto EPFL-SIA, urbanista FSU (urbanistica)

Concetto e promozione del Premio SIA Ticino 2024 a cura del Comitato SIA Ticino

  • Paolo Spinedi, presidente, ingegnere civile
  • Silvia Barrera Meili, vice presidente, architetta
  • Mitka Fontana, responsabile GPA, architetto
  • Otto Krausbeck, architetto
  • Samuele Pegorini, ingegnere civile
  • Katharina Schuhmacher, dipl. sc. amb.
  • Elia Zaccheddu, dipl. masch.-ing.
  • Sonia Falini, segretariato

Coordinamento del premio e allestimento dell’esposizione

  • Federica Botta, architetta, Atelier China, Stabio

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