Oggi nella regione alpina il paesaggio infrastrutturale pare qualcosa di naturale, quasi che laghi artificiali e viadotti siano sempre stati lì. Come si è arrivati a questa percezione? Michael Jakob ripercorre la grande operazione semiologica che ha trasformato la concezione del paesaggio alpino, tra dighe assurte a incarnazione del sublime e centrali idroelettriche progettate come castelletti dei nuovi signori feudali: gli imprenditori dell'energia.