Ristrutturazione del Centro commerciale Migros, Lugano
Ristrutturare un edificio risalente agli anni Cinquanta-Settanta è un tema progettuale affascinante e al contempo tecnicamente complesso. Affascinante perché l’inserimento di un’architettura contemporanea in un’architettura di cinquant’anni fa significa ideare nuovi spazi e forme, significa inventare nuove facciate adeguate a una città che è mutata. Tecnicamente complesso per tutto quanto riguarda le questioni impiantistiche e di risparmio energetico.
Le idee progettuali
Il progetto si è sviluppato tra due poli ben precisi. Da un lato, realizzare i concetti spaziali e formali e infrastrutturali: spazi interni di qualità, nuove facciate attente agli spazi urbani su cui si affacciano, soluzioni tecnologiche conformi alle direttive oggi in vigore. Dall’altro lato, riuscire a realizzare tutto ciò all’interno dei vincoli dettati dalle specificità esistenti, come l’esilità delle parti strutturali.
Per quanto riguarda le nuove facciate, si è trattato di trovare una soluzione formale e di scelta di materiali capace di integrare la grande dimensione dell’edificio nel contesto urbano di via Pretorio, tenendo conto delle (belle) architetture circostanti, in particolare quella contigua progettata a suo tempo da L. Vacchini e A. Tibiletti. La nuova facciata è interamente vetrata, formalmente minimalista, caratterizzata dall’alternanza di moduli trasparenti e moduli opachi, dove il numero dei moduli trasparenti aumenta di piano in piano secondo un ordine geometrico. Le differenti riflessioni della luce che i vetri diversamente trattati – lisci o acidati – riescono a far vivere determinano una superficie che si modifica dinamicamente nel corso della giornata. Una scelta di materiale – il vetro – dettata anche dagli imperativi di peso, e una scelta formale – l’alternanza dei moduli – che ha la sua giustificazione sulle funzioni interne e le relative necessità di luce: le superfici di vendita ai piani inferiori, le aule scolastiche al penultimo piano, fino al fitness dell’ultimo piano, dove durante le ore di cyclette lo sguardo può allargarsi verso il paesaggio.
La facciata nel suo dettaglio
La composizione architettonica della facciata riprende il modulo originario dell’edificio di 1.50 x 3.70 m. La materializzazione in vetro è caratterizzata da due tipi di moduli, uno con vetri opachi (acidati sulla faccia esterna e retro, smaltati sulla faccia interna) e uno trasparente in funzione di un rapporto ottimale del 50% per non sovraccaricare il dimensionamento degli impianti tecnici. Poiché il fronte urbano di via Pretorio è caratterizzato dalla presenza continua di porticati, il progetto accentua l’importanza del portico con la creazione al suo centro di una piazza coperta, che penetra negli spazi interni, distribuisce le varie entrate, ed evidenzia i contenuti commerciali. Il portico è oltretutto accentuato dalla facciata vetrata lunga 70 m del primo piano, elemento architettonico importante nel progetto per creare contiguità con gli edifici adiacenti.
Gli interventi tecnici
L’edificio, realizzato dall’architetto R. Casella all’inizio degli anni Settanta è composto da 4 piani interrati e 6 piani fuori terra. La sua ristrutturazione persegue diversi obiettivi: la riqualificazione dell’immagine dell’edificio, la sostituzione degli impianti tecnici a favore di vettori rinnovabili (termopompe allacciate alla rete dell’acqua industriale del lago), l’aggiornamento generale alle norme in materia di sicurezza antincendio, il nuovo concetto di estrazione fumi e calore (EFC) per le aree commerciali e l’autorimessa interrata (per le quali è stato necessario approntare un concetto antincendio dedicato e suffragato in parallelo da simulazioni dinamiche – Fire Engineering) e l’eliminazione degli ostacoli per persone motulese.
Esigenza principale della committenza è la necessità di messa in opera degli interventi in continuità con le attività commerciali presenti.
Gli interventi strutturali
La struttura portante esistente – in calcestruzzo armato per i piani interrati, pilastri e travi in acciaio con solette semi-prefabbricate miste tipo Holorib per tutti i piani superiori – è stata valutata sotto il profilo statico, sismico e della sicurezza antincendio. Le analisi hanno permesso di stabilire i limiti massimi di carico per le nuove facciate e la necessità di eliminare la copertura verde del tetto basso per poter installare la nuova centrale tecnica.
L’intera carpenteria metallica è stata trattata con vernici intumescenti e lasciata a vista per recuperare spazialità e vivibilità interna. La rigidità dei moduli e dei ritmi delle travi orizzontali ha imposto una rigorosa pianificazione della tecnica orizzontale.
Committenza: Verintra SA c/o UBS Fund Management (Switzerland) AG, Basilea e Cooperativa Migros Ticino, S. Antonino
Architettura: Buletti Fumagalli Del Fedele Bernardi Architetti Sagl, Collaboratori: G. Denti
Ingegneria civile: Pini Swiss Engineers
Progetto impianti RCVS: Moggio Engineering SA, Bioggio; Lombardi SA ingg.Consulenti, Minusio
Progetto impianti elettrici: Elettronorma SA
Consulenza antincendio: Cispi Consulenze SA, Paradiso
Fisica della costruzione: IFEC Consulenze SA
Costruttore: Implenia Svizzera SA Impresa totale, Lugano
Date: progetto 2009-2011, realizzazione 2013-2016
Ulteriori informazioni
Certificazione o Standard energetico: Regolamento energetico cantonale (RUEn, in vigore 2011)
Intervento e tipo edificio: Ristrutturazione generale
Categoria edificio (Ae): Centro commerciale 8’854 m2, Aule scolastiche 1’480 m2, Palestra 1’476 m2
Fattore di forma (Ath/Ae): 0.97
Riscaldamento: Il riscaldamento è coperto al 100% con pompa di calore del tipo acqua-acqua. Nella mezza stagione la pompa di calore produce simultaneamente il medio caldo e freddo. Nel periodo estivo per la produzione del freddo si utilizza acqua industriale Acqua calda: Prodotta con la pompa di calore del tipo acqua-acqua con l’aggiunta del recupero calore celle freddo industriale. L’acqua calda per la palestra è prodotta con caldaia a gas dedicata
Elettricità: Potenza assorbita 1’600 kW, Potenza massima 2’000 kW, rifasamento massimo 600 kVA per una resa del 98%, nessuna produzione propria (generatore solo per rete soccorso)
Requisito primario involucro dell’edificio: Bilancio termico edificio 27,0 kWh/m2 < limite 28,3 kWh/m2
Indice Energetico Complessivo (da certificazione): Nessuna certificazione richiesta dalla Committenza
Valore limite energia grigia: Nessun limite richiesto dalla Committenza
Particolarità: Alta efficienza di produzione del calore grazie alle pompe di calore acqua-acqua. Possibilità di utilizzare acqua industriale per il raffrescamento dello stabile. Calore residuo delle celle frigo recuperato per le esigenze di acqua calda. Ventilazione meccanica in tutto lo stabile per garantire un recupero del calore ottimale e un’alta qualità dell’aria interna anche a ridosso di una via trafficata (grazie alla filtrazione dell’aria).