Recensione a «La casa in scatola», a cura di Fulvio Irace
La casa in scatola è il tema dell’ultimo numero della «Rassegna di architettura e urbanistica», che accompagna attraverso la pluralità di forme assunte in Italia dalla casa prefabbricata a partire dal dopoguerra.
L’ultimo numero della «Rassegna di architettura e urbanistica» ha quale tema di approfondimento La casa in scatola. Titolo che, come ci ricorda Fulvio Irace nella presentazione, trae ispirazione da un progetto di Gio Ponti della fine degli anni Quaranta, «La casa entro l’armadio». Dietro questo tema si cela una trattazione della pluralità che il tema della casa prefabbricata ha assunto nell’Italia della ricostruzione del Dopoguerra e che è arrivato, grazie alle Triennali di Milano, fino agli anni Ottanta del secolo scorso.
Nella presentazione al volume Irace, professore ordinario di Storia dell’architettura e del design al Politecnico di Milano, sottolinea che l’intento non è quello di restituire una «storia della prefabbricazione applicata al tema della casa», ma di affrontare il tema da «diverse angolature» tenendo nel debito conto il «sogno della petite cabane meccanizzata». Una storia questa fatta sia dagli architetti, anche illustri e conosciuti, sia dalle industrie e dai tecnici. Una storia di brevetti e di industrializzazione che però, in Italia, fu frenata dalla legge Fanfani e dal Piano Ina Casa del 1949 che decretò la valorizzazione delle tecniche costruttive tradizionali, in particolare della muratura, per ragioni economiche di impiego di forza lavoro. Il volume si compone di una sezione dedicata al «Dibattito» sul tema della prefabbricazione della casa e da una di «Ricerche», che presentano esempi di esperienze legate al tema.
Nel «Dibattito», grazie ai saggi Prefabbrichiamo la futura civiltà; La casa unifamiliare prefabbricata alla Triennale di Milano; Una tetralogia della casa prefabbricata in Italia e La scatola calda. Giunture, perni, meccanismi nell’immaginario architettonico di Carlo Mollino (1932-1954), sono esposti i temi con i quali la prefabbricazione della casa in Italia si è confrontata. Dalla dimensione industriale della casa per tutti della ricostruzione, a quella più legata alla sperimentazione di nuovi modi di vivere – le Triennali – ai sistemi strutturali di Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, fino all’interpretazione personale di Carlo Mollino, con variazioni sul tema permesse dalla tipizzazione degli elementi costruttivi grazie alle connessioni fra le varie parti.
Nelle «Ricerche» emergono invece figure di pionieri, sperimentatori e brevetti: La prefabbricazione artigiana di Ferruccio Gay. Un villino sperimentale a Roma; Le sperimentazioni di Gaetano Vinaccia per l’edilizia economica tra autarchia e ricostruzione; La casa sperimentale prefabbricata di ferrocemento di Pier Luigi Nervi; Anziché modelli sistemi edilizi. Il progetto Case Romagnoli di Alberto Rosselli; Una casa che ha la forma dell’aria e Mobile e trasformabile. Una breve storia dell’arredo pieghevole.
I temi che sia il «Dibattito» sia le «Ricerche» portano alla luce sono ancora oggi di interesse, quasi a svelare una soluzione di continuità tra quel periodo eroico e la nostra contemporaneità, all’interno di una pratica, quella della costruzione dell’architettura, che da sempre oscilla tra industrializzazione e meccanizzazione, e dimensione artigianale. Ne emergono quindi riflessioni sul tema della serie e della serialità, dell’unicità, della «casa stampata», di cui oggi si parla grazie all’affermarsi delle soluzioni di stampa in tre dimensioni, della casa come oggetto di design e della casa costruita dalle industrie, in particolare del legno, che non può non riportarci a esempi contemporanei. Quasi un fil rouge si delinea nel rapporto tra progettista (architetto o ingegnere o inventore) e industria (del legno, del calcestruzzo, della lavorazione dei metalli) per lo sviluppo di soluzioni tecniche, ma non da ultimo anche di modelli dell’abitare.
Una fonte quindi di ispirazione, oltre che di conoscenza sulla storia della disciplina, questo numero di «Rassegna di architettura e urbanistica» è punto di inizio, più che di arrivo, per una riflessione critica e tecnica del tema della prefabbricazione anche alla scala dell’alloggio individuale e per una rivalutazione di tutte le esperienze fatte in questo ambito. Prendendo a prestito la conclusione della presentazione di Irace: «un contributo a rivedere i pregiudizi sulle categorie storiche, un invito a ripensare in grande le piccole cose».
La casa in scatola, a cura di Fulvio Irace, «Rassegna di architettura e urbanistica», Anno LV, n. 162, settembre-dicembre 2020