Un microcosmo verde in città
Architetti Tibiletti Associati, BOGO Garden
Il progetto di riqualificazione di una proprietà composta da più edifici con altezze e destinazioni diverse rappresenta un felice esempio di riuso e ricucitura del tessuto urbano grazie a un approccio caratterizzato dal senso della «giusta misura» nel rapporto tra nuovo ed esistente, così come dalla capacità di ottimizzare sapientemente i tanti frammenti e interstizi che compongono un sistema di spazi aperti composito ed eterogeneo.
L’intervento – collocato a Lugano in un lotto a breve distanza dalla sponda occidentale del fiume Cassarate, e parte del tessuto a trama regolare della città consolidata – consiste nella riqualificazione di una proprietà composta da tre edifici, due da cinque piani e uno a due piani. Il complesso è esito di una serie di interventi successivi: il primo, realizzato negli anni Cinquanta (da Mario e Giuseppe Tibiletti), si è tradotto nella costruzione dei capannoni per lo stoccaggio dei materiali edili all’interno del cortile; il successivo, negli anni Sessanta (di Alberto Tibiletti), è consistito nell’ampliamento del corpo residenziale per creare un atelier per disegnatori; l’ultimo, di Catherine e Stefano Tibiletti, riguarda la trasformazione del blocco a due piani nello studio di architettura degli stessi progettisti e nella sistemazione delle nuove connessioni.
La disposizione a C dei volumi individua una corte concepita come oasi verde utilizzabile dai fruitori dello studio e dai residenti degli edifici circostanti e occupata da un giardino con vegetazione spontanea e da una sequenza di orti condivisi. L’organizzazione dei flussi è determinata dalla forma del vuoto e dagli ingressi separati che portano al parcheggio al piano sottostante: uno a nord tra i due blocchi residenziali che porta a 13 posti auto, alla postazione per la ricarica elettrica e al locale biciclette, l’altro a sud riservato ai 4 posti auto dell’ufficio.
Gli spazi aperti attorno allo studio sono esito di gesti raffinati ed essenziali. L’accesso avviene attraverso un camminamento in lastre di granito inframmezzate da superfici in ghiaia e da piante basse, con un albero più alto a orientare i visitatori verso l’entrata principale, e da una scala in calcestruzzo armato coperta da un portico. Dalla scala si accede a un piccolo padiglione, concepito come zona filtro incastonata tra le aree di lavoro e la strada e come area flessibile per l’organizzazione di eventi rivolti al pubblico, che conduce sul lato opposto a un ulteriore sfogo verso l’esterno, con un patio e con l’accesso secondario.
Le due scale interne, aperte e a doppia altezza, collegano i tre livelli dell’ufficio, mentre una terza conduce al piano interrato con i locali tecnici, le cantine, l’archivio e l’autorimessa. Le coperture dei due volumi dello studio sono sfruttate in modo differente ma sempre in un’ottica di sostenibilità ambientale: quella del corpo più alto è utilizzata per l’inserimento di pannelli fotovoltaici, su quella più bassa cresce invece una vegetazione spontanea.
Le scelte compositive e costruttive creano una relazione di continuità con l’edificio esistente introducendo sottili elementi di riconoscibilità. Al repertorio materico della struttura originaria – in muratura tradizionale con copertura a falde in carpenteria lignea – si contrappone il calcestruzzo armato a vista del nuovo nucleo di servizio, sollevato dal suolo e distaccato dal corpo adiacente. Mentre sul lato corto verso via Volta le aperture riprendono il posizionamento di quelle originali, distinguendosi per l’introduzione di una cornice metallica di collegamento più adatta a una destinazione amministrativa, quelle sul lato lungo verso la corte cambiano forma al piano sopraelevato, con una finestra a nastro rivolta a nord verso il giardino e verso le montagne sullo sfondo.
Il progetto rappresenta un felice esempio di riuso e ricucitura del costruito grazie a un approccio – quello del Weiterbauten o del «preservare e continuare a costruire» – caratterizzato dal senso dalla giusta misura nel rapporto tra nuovo ed esistente e dalla capacità di ottimizzare sapientemente i tanti frammenti e interstizi che compongono un sistema di spazi aperti composito ed eterogeneo.
Luogo: via Volta, Lugano
Committenza: privato
Architettura: Architetti Tibiletti Associati, Lugano
Collaboratori: B. De Rosa, L. Martinez dell’Olmo, R. Calignano
Architettura del paesaggio: BOGO Garden, Meggen
Ingegneria civile: Lurati Muttoni Partner, Mendrisio
Impresa: Aldo Lepori, Lugano
Progetto impianti RVCS: Visani Rusconi Talleri, Lugano
Progetto impianti elettrici: Elettroconsulenze Solcà, Lugano
Fisica delle costruzioni: Andrea Roscetti, Lugano
Fotovoltaico: Elettricità Mantegani, Lugano
Illuminotecnica: Dimensione Luce, Arbedo
Geologia: CGA Consulenze Geologiche e Ambientali, Morbio Inferiore
Progetto serramenti: Giugni Metalcostruzioni, Locarno
Fotografia: Marcelo Villada Ortiz, Bellinzona
Date: progetto 2018-2019, realizzazione 2020-2022
Certificazione o Standard energetico: RUEn 2008
Intervento e tipo edificio: ristrutturazione + nuova costruzione
Categoria edificio (Ae): amministrazione, 513 m2 Fattore di forma (Ath/Ae): 1.98
Riscaldamento e acqua calda: termopompa aria-acqua
Requisito primario involucro dell’edificio: Qh = 153 MJ/m²a (limite 159 MJ/m²a)
Particolarità: riscaldamento con sistema radiante a pavimento, schermature solari automatizzate con sensore per esposizione
Imprese e prodotti: EXFABRICA pp. 85