Attraversare, guardare, connettere
La progettazione di passerelle attiva elementi paesaggistici, connessioni con il sito, esperienze dell’utente e dimensioni simboliche che trascendono la mera funzione di attraversamento. Si declina su scale che vanno dal livello macro – che hanno come riferimento il territorio – al livello micro, in cui hanno rilievo l’importanza del dettaglio, la proporzione umana rispetto alla struttura e l’esperienza di chi vi transita. Il presente articolo analizza la rilevanza delle principali azioni che le passerelle consentono: attraversare, guardare, connettere; e le rispettive implicazioni: percorso e funzione, esperienza del luogo, significati e valori simbolici. La struttura resistente, imprescindibile per la solidità fisica e la funzionalità dell’opera, si rivela un supporto essenziale anche nelle sue implicazioni immateriali e simboliche. Manutenzione, costo e sostenibilità sono anch’essi in sostanza definiti dalla proposta strutturale.
Presentiamo come modelli esemplificativi vari interventi realizzati dagli autori in collaborazione con Burgos & Garrido Arquitectos, sottoponendo ad analisi i ragionamenti e le strategie progettuali che hanno dato loro forma. La passerella Splavarska sul fiume Drava a Maribor, in Slovenia, è stata inaugurata nel 2023: situata accanto al Glavni Most, ponte risalente al 1913 che supera il corso d’acqua grazie a tre arcate metalliche, è composta da una doppia trave metallica rivestita in legno suddivisa in tre campate di circa 45 m di luce ciascuna. La nuova passerella si rifà nella distribuzione delle campate e nella posizione dei piloni nell’alveo del fiume al ponte storico, stabilendo con esso un dialogo e rafforzandone il valore patrimoniale e simbolico.
Tre passerelle a banda tesa collocate sul fiume Tago a Toledo, in Spagna. La tipologia strutturale consente di superare luci tra i 106 e i 132 m con un impalcato dallo spessore ridotto e un impatto minimo sul paesaggio. In tutti e tre i casi, le passerelle conservano la medesima sezione trasversale e lo stesso profilo, mentre il tracciato della catenaria si adatta all’ampiezza delle diverse campate. La passerella Goián-Vila Nova de Cerveira che unisce Spagna e Portogallo scavalcando il fiume Miño (Minho in portoghese). Una struttura efficiente che propone una tipologia ibrida, la combinazione spaziale di un ponte sospeso in alzato con l’effetto generato dall’arco dell’impalcato curvo in pianta.
Attraversare, percorso e funzione
Il sito fissa i vincoli primari del progetto. Il rapporto tra l’opera e il contesto nasce da un processo di adattamento elaborato intorno ai concetti di ubicazione, configurazione spaziale, articolazione e limiti. Tali concetti rispondono a domande fondamentali riguardanti lo spazio in cui va collocata la struttura, il suo assetto, la sua maniera di esprimere la propria relazione con l’ambiente circostante e la profondità di tale relazione. È in rapporto con il sito che si stabiliscono i primi passi: definire il problema, identificarne gli snodi, raccogliere i dati. Cosa scavalca e cosa unisce un dato ponte. Dove sorge, quali sono le caratteristiche geotecniche, morfologiche, climatiche e idrologiche del luogo in cui prende posto.
La natura articolata del sito propone spunti interessanti, da un lato morfologici – determinati dal substrato geologico e dalle forme risultanti dal rilievo –, dall’altro organici, prodotto del funzionamento delle componenti biologiche. È possibile riconoscere anche suggerimenti geografici o di collocazione, derivati dalla situazione o posizione e dal suo ruolo strategico nel territorio. A quelle naturali e geografiche vanno sommate inoltre le suggestioni offerte da quanto già costruito nella stessa area, che contribuiscono a definire il carattere culturale del contesto.
In ciascun sito, la disposizione di appoggi, spalle e piloni va adeguata agli ostacoli che la passerella deve superare, conformarsi alle loro caratteristiche e rispettare i requisiti riguardanti le distanze e le altezze minime che gli stessi impongono. L’ampiezza del fiume e la profondità del suo letto definiscono e condizionano le possibili posizioni dei sostegni; la larghezza della strada da scavalcare, l’esistenza o meno di una mezzeria, l’altezza libera richiesta dal traffico sono invece fattori condizionanti nel caso di ostacoli viari. A sua volta il tracciato della passerella, che nel superare un ostacolo deve dare continuità a un percorso, viene condizionato in gran misura dallo stesso, sia in alzato – le quote dei camminamenti a entrambi i lati della passerella – che in pianta, e privilegia la fluidità, l’elusione di interruzioni e brusche torsioni.
La necessità di consentire l’attraversamento e la connessione risulta fondamentale nella passerella Goián-Vilanova de Cerveira sul Miño, un collegamento pedonale tra due cittadine in stretto rapporto dato l’importante flusso di persone che si muovono abitualmente da un centro all’altro e che attualmente per oltrepassare il fiume devono spostarsi di 4 km. La nuova passerella permette ai pedoni di attraversare direttamente e senza deviazioni, dando continuità ai percorsi pedonali e ciclabili già esistenti su entrambe le sponde. La struttura adotta in pianta un tracciato curvilineo, in relazione e come naturale prolungamento del tracciato delle strade già esistenti ai suoi lati.
La passerella Splavarska a Maribor istituisce un nuovo percorso pedonale tra i quartieri di Lent e Tabor collegando l’area residenziale sulla sponda destra del fiume (Lent) alla nuova Facoltà di medicina ubicata su quella sinistra (Tabor). In questo caso la passerella assume un tracciato rettilineo, perpendicolare al fiume e parallelo al ponte preesistente accanto al quale è collocata, risolvendo l’attraversamento in maniera diretta e discreta.
La manutenzione, il monitoraggio e il controllo sono requisiti di progettazione essenziali. La loro considerazione non si riduce a semplici specifiche secondarie. Al contrario, partecipano fin dalla concezione alla configurazione costruttiva e formale, sia a livello complessivo che di dettaglio. Nella passerella sul fiume Drava a Maribor, ad esempio, il rivestimento in legno è stato progettato nelle sue forme e nei suoi dettagli per facilitare l’ispezione e la manutenzione della struttura metallica interna. Inoltre, consente la regolazione e l’eventuale sostituzione degli smorzatori TMD (Tunned Mass Dampers) posti al centro delle campate, per garantire che la risposta dinamica della struttura rientri nel range di comfort dell’utente. Allo stesso modo, le connessioni pilastro-impalcato sono progettate per essere mantenute e ispezionate dal ponte stesso. L’illuminazione, a sua volta, è integrata nella struttura e negli elementi di rivestimento, tenendo conto dell’accessibilità e della manutenzione e incorporando i quadri elettrici nell’impalcato stesso della passerella.
Tuttavia, l’adeguato soddisfacimento del requisito funzionale dell’attraversamento non è sufficiente a coprire l’importanza della passerella, né ad affrontarne la progettazione.
Guardare, sostare e sperimentare il luogo
Oltre a consentire il superamento di un ostacolo, le passerelle permettono di passeggiare, sostare e godere dei panorami che offrono, in genere inediti. Che si tratti di oltrepassare un fiume, cosa che permette di contemplare il corso d’acqua e il paesaggio naturale, o di scavalcare una via, una strada o una linea ferroviaria, atto che ci colloca in una posizione elevata dalla quale osservare il transito di automobili o treni ad alta velocità, le passerelle invitano a sostare e a guardare, a sperimentare il luogo. L’alzato delle passerelle – che per adeguarsi alla quota dei piani di accesso e all’altezza libera richiesta al centro della campata adotta abitualmente un profilo arcuato – fa sì che a metà del percorso si produca in maniera naturale un cambiamento di pendenza e di tracciato, un mutamento di curvatura che induce a fare una sosta, a fermarsi e a guardare.
La stessa esperienza si produce anche sui ponti, ma la velocità con cui i veicoli o i treni li percorrono fa sì che il tempo trascorso su di essi e le possibilità di contemplazione e di sosta si riducano notevolmente. Il pedone, invece, quando percorre una passerella per superare un corso d’acqua o una strada, impiega necessariamente qualche tempo e ha modo di studiare e sperimentare il luogo. Un luogo che viene osservato e vissuto da una posizione insolita, impossibile da raggiungere prima della realizzazione dell’attraversamento.
È il caso, ad esempio, delle passerelle sul fiume Tago a Toledo. Il loro incastrarsi nel fiume e gli accessi disposti lungo le ripide scarpate favorisce l’esperienza del luogo: non a caso il nome spagnolo del fiume, «Tajo», rimanda al profilo scosceso della gola in cui scorre. Il rapporto con il corso d’acqua è ulteriormente rafforzato dal tracciato in alzato delle bande tese che colloca il punto più basso del percorso al centro della campata. In questo punto, l’impalcato si avvicina al livello dell’acqua, esortando chi passa a guardare, trattenersi e godere del corso del fiume e dell’ambiente naturale.
La passerella sul Miño costituisce anch’essa un’esperienza paesaggistica. Il disegno curvo della pianta invita a indugiare sul panorama aperto sull’estuario, congiungendo i parchi disposti su entrambe le sponde e trasformando l’attraversamento in un’occasione di visione. Le passerelle trasformano il paesaggio. Si dice che il ponte crei il luogo ed è proprio così. La capacità di configurare l’ambiente in cui sorgono converte le passerelle in una parte essenziale del paesaggio. Offrono punti di vista inaspettati ed esperienze spaziali altrimenti impossibili. Sul Tago, a Toledo, non solo uniscono le sponde del fiume, ma addirittura lo accarezzano. Sul Miño, la passerella abbraccia il sito e si fonde nel paesaggio. A Can Gio, in Vietnam, inventa un nuovo parco adatto alla sosta e alla contemplazione.
Connettere, oltre l’aspetto fisico
Non serve percorrere una passerella per sapere che siamo collegati al lato opposto in cui ci troviamo. Ci basta sapere che esiste la possibilità di farlo. Come ci dà sicurezza e tranquillità sapere che durante un viaggio possiamo chiamare casa, o prendere un aereo o un treno per tornarvi nel caso un’emergenza ci costringa a interromperlo o ad anticipare il ritorno, sapere che possiamo oltrepassare un ostacolo, raggiungere il lato opposto quando ne abbiamo bisogno, ci connette. Le passerelle instaurano, oltre all’ovvio collegamento fisico, una connessione immateriale e psicologica.
Nell’attuale contesto digitale in cui le connessioni, relazioni e comunicazioni sono sempre meno fisiche e danno predominanza al virtuale, è importante distinguere la connessione digitale da quella creata da passerelle e strutture affini. Le passerelle sono costruzioni materiali che possiamo fisicamente toccare e percorrere, dotate di una presenza reale, che si confrontano – trasformandolo – con l’ambiente in cui sono ubicate e con gli altri elementi e costruzioni presenti nella stessa area. Tali connessioni e relazioni trascendono la sfera meramente fisica e sconfinano nel regno del percettivo e dell’immateriale. Ma non si tratta di connessioni o di relazione virtuali, bensì simboliche.
Nel caso della passerella Goián-Cerveira sul fiume Miño, il collegamento che essa stabilisce tra due nazioni, Spagna e Portogallo, oltre a essere indispensabile data l’intensità della relazione e l’interazione tra le due regioni, istituisce una connessione che travalica la sua condizione fisica. La nuova passerella unisce i parchi esistenti sulle sponde opposte del fiume, creando uno spazio unitario, il Parque da Amizade (Parco dell’amicizia), il più esteso parco transfrontaliero d’Europa, accresce la possibilità per le due località che lo ospitano di condividere servizi, offerta culturale, educativa e occupazionale e, in breve, fa si che possano funzionare per molti versi come un’unica città. Come veniva rimarcato nella presentazione del progetto: «il fine ultimo dell’intervento non è costruire una passerella, ma creare una zona franca sociale e illustrare il fatto che l’Europa non ha frontiere».1
Per quanto riguarda la passerella Splavarska, a Maribor, il collegamento simbolico tra le rive opposte del fiume è stato potenziato dall’inserimento nella struttura di una connessione uditiva. In una delle travi laterali che danno forma alla sezione trasversale e fungono da parapetto trova posto un «telefono a barattolo», un congegno ispirato ai vecchi giochi per bambini composti da due lattine unite da un cordino. Si tratta di un dispositivo acustico permanente, formato da due lattine in acciaio inox, una a ciascuna estremità della passerella, che fungono da terminali, e da un cavo, anch’esso in acciaio inossidabile, che trasmette le onde sonore da un lato all’altro del corso d’acqua collegando e mettendo in comunicazione le due sponde. Questo gioco sonoro, battezzato «Drava Telefon», stabilisce un livello di connessione concettuale che rafforza il legame tra le rive e con il fiume.2
D’altra parte, la collocazione della nuova passerella accanto al Glavni Most, il vecchio ponte cittadino, e il richiamarsi della stessa alla struttura preesistente, determina un collegamento storico, connette il passato e il presente. Il nome della passerella, Splavarska, e il suo rivestimento in legno locale, rimandano inoltre all’antico sfruttamento del fiume per il trasporto del legname tramite chiatte costruite proprio con il materiale con cui venivano caricate, istituendo così un’ulteriore connessione storica.
Per concludere, a proposito dei legami non fisici instaurati dalle passerelle, è importante rimarcare anche la rilevanza dei requisiti di durabilità di qualsiasi struttura. Un’adeguata manutenzione e durevolezza delle costruzioni sono fondamentali non solo dal punto di vista tecnico, per la sicurezza strutturale e la loro conservazione in condizioni di funzionamento ottimali, ma anche a livello simbolico. La durevolezza e la manutenzione delle passerelle devono trasmettere un senso di inalterabilità e persistenza, esplicitare il fatto che si tratta di strutture che resteranno a lungo dove sorgono, come simbolo del luogo, come dispositivi funzionali e come opportunità di esperienza per l’utente.
Le azioni che le passerelle propongono a chi vi transita – attraversare, guardare, collegare – hanno a che vedere con ciò che accade su di esse, il contenuto. Nella società attuale, intimamente vincolata alla cultura digitale, esiste la tendenza a dare la massima rilevanza a ciò che accade, a prescindere dal luogo in cui accade, a privilegiare il contenuto rispetto al contenitore. Ma nelle passerelle la struttura non è solo uno scheletro resistente alle sollecitazioni fisiche, svincolato dal suo uso e dalla sua funzione, ma fa da supporto anche alle azioni e ai significati concettuali che esse attivano. Contenuto e contenitore si identificano. La struttura risponde alla funzione e a requisiti di resistenza, durabilità e manutenzione. E al contempo genera i propri valori simbolici e immateriali. È insieme significato e significante. Le passerelle sono la loro struttura.
Note
1 I progetti della passerella pedonale Goián-Vila Nova de Cerveira sul fiume Miño e del Parco da Amizade sono stati presentati pubblicamente il 29 maggio 2021 nella fortezza di Goián.
2 La passerella Splavarska di Maribor è stata inaugurata il 23 giugno 2023 in concomitanza con l’inizio del Festival Lent, una delle maggiori manifestazioni culturali e musicali d’Europa.