Ca­sa Po' a Pia­nez­zo

Thea Delorenzi e Roberto La Rocca su Architetti Bianchi Clerici

«Le case degli altri» è un dossier che invita gli architetti al dialogo: Espazium ha sottoposto a ogni partecipante – tutti progettisti attivi nella Svizzera italiana – tre case realizzate nella regione, chiedendogli di sceglierne una e commentarla, senza lesinare analisi e critiche. Sono quindi, questi, testi di architetti su architetti, che portano avanti, nello spazio pubblico di una rubrica virtuale, una riflessione sulla progettazione in Ticino. La serie si apre con Thea Delorenzi e Roberto La Rocca che commentano un progetto dello studio Architetti Bianchi Clerici.

Data di pubblicazione
24-07-2020

Ultimamente ci capita di accettare nuove piccole sfide professionali che fanno parte di un processo di crescita che reputiamo stimolante e positivo. Così, incoscientemente, se ci viene proposto di scrivere un articolo sull’opera di un collega, nell’ambito di una nuova rubrica su Espazium, come non accettare la sfida? Salvo poi pentirsene amaramente davanti a quel foglio bianco, in preda a sentimenti di inadeguatezza.

Quanto è facile, protetti dai pannelli, neanche troppo assorbenti fonicamente, di una mostra di concorso, o nell’intimità del proprio ufficio, criticare ferocemente ogni singolo aspetto dei progetti altrui, o evitare accuratamente di tesserne le lodi pur sapendo, in cuor proprio, quanto siano evidentemente ben risolti. Esistono naturalmente eccezioni capaci di sincerità assoluta, che tanto ci danno fastidio e che tanto invidiamo.

Iniziamo col dire che nella selezione del progetto, per la quale avevamo tre opzioni, abbiamo puntato su un’architettura che ci risultasse affine; la scelta è caduta sulla casa Po’ a Pianezzo, dei colleghi Bianchi e Clerici.

Di questo progetto apprezziamo la volontà di lavorare il terreno, seguendone l’andamento, senza grandi sconvolgimenti; l’operare con una serie di gesti semplici: dei terrazzamenti e una copertura, capaci di creare lo spazio abitabile. Troviamo inoltre interessante il percorso d'ingresso che sarebbe stato facile inserire nel cuore della montagna, così che portasse dal sedile dell’automobile direttamente sul divano, ma che invece, poiché attraversa il giardino rendendolo di conseguenza parte della casa, permette di vivere quotidianamente il paesaggio.

Il progetto si ispira, secondo la descrizione degli autori, ai terrazzamenti della Val Morobbia. Il riferimento ci evoca i gesti semplici dell’architettura rurale che, con poche pietre, uno sfasamento, la ricerca dell’intervento più pragmatico, risolvevano in poesia ogni dettaglio.

Partendo da questo presupposto, avremmo forse tentato di evitare la simmetria dell’impianto e cercato di adattare ancora di più il percorso e i terrazzamenti alla forma del terreno, soprattutto al livello superiore dove la scala, girando, evidenzia a nostro avviso un punto critico.

Ci sembra risolta con molta semplicità e coerenza la tipologia e l’idea di accentuare l’intimità degli spazi notte, inseriti nel basamento, rispetto allo spazio giorno, proiettato verso il paesaggio.

Terminiamo con una riflessione. In fondo, possiamo permetterci di parlare e di scrivere di architettura quando a monte di tutto il processo c’è sì un valido architetto, ma soprattutto un valido committente, pronto a seguire il percorso proposto, come probabilmente in questo caso; percorso che prosegue poi, attraverso la difficile quadratura del cerchio della fase esecutiva.

Il dialogo tra progettisti sul linguaggio architettonico è molto interessante ma spesso fine a se stesso, e non ci aiuta quando, ogni giorno, ci capita di perdere un’occasione e di conseguenza un piccolo o grande pezzo di territorio a causa della difficoltà di trasmettere ai committenti il nostro approccio, che tanto ci appassiona e che spesso non vuole essere capito.

Lanciamo lo spunto ai nostri colleghi per dialogare su questo tema, che ci condiziona quotidianamente nel nostro operare.


Thea Delorenzi e Roberto La Rocca
Studio delorenzi la rocca architetti

Luogo Bellinzona, Pianezzo

Committenza Luca Pampuri e Isa Zanetti

Architettura Architetti Bianchi Clerici, Lugano

Architettura del paesaggio Architetti Bianchi Clerici, Lugano

Impresa Casada SA, Malvaglia

Ingegneria civile Samuele Crameri - AF Toscano AG, Rivera

Fisica della costruzione Andrea Roscetti, Lugano; Isa Zanetti

Fotovoltaico Isa Zanetti

Geologia Reto de Paoli – AF Toscano AG, Mesocco

Fotografia Marcelo Villada Ortiz, Bellinzona

Date progetto 2015-2017, realizzazione 2015-2017

Certificazione o Standard energetico Minergie P, 2017 – n. 100

Intervento e tipo edificio nuova edificazione, casa unifamilare

Qui si possono leggere tutti i testi del dossier «Le case degli altri», e qui l'editoriale. Questo dossier è concepito come un luogo di riflessione comune; per commenti, suggerimenti, critiche si può scrivere a web [at] espazium.ch (questo indirizzo).

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