La Wun­der­kam­mer del­le Al­pi

Marianne Burkhalter - Christian Sumi, Hans Op de Beeck, Subodh Gupta, Conzett Bronzini Partner

A Göschenen, la nuova Kunsthalle firmata Burkhalter Sumi si incastra nel paesaggio alpino come un cuneo antivalanghe: un guscio di calcestruzzo che protegge due sole opere, trasformando un'aula nuda in luogo di visione radicale. Tra silenzio, spaesamento e tensione materica, arte e architettura si confrontano con la forza del paesaggio.

Data di pubblicazione
08-04-2025
Lucia Pennati
arch., co-president of the Katharinen-Turm association, architectural project manager

English text at this link

Kunsthalle, Göschenen UR

All’estremità occidentale di Göschenen, superata la centrale elettrica, si raggiunge il nuovo edificio della Kunsthalle, progettato dagli architetti Burkhalter Sumi, che nel 2013 si erano occupati della trasformazione in Kunstdepot dell’ex arsenale Stücki, dotando l’edificio, oltre che degli spazi per il deposito delle opere della collezione di Christoph Hürlimann, di sale studio e di quattro atelier per artisti. Insieme al piccolo padiglione di Jean Nouvel ricostruito qui dopo Expo.02 a Murten, i tre edifici formano un ensemble dedicato all’arte, una sorta di alter ego di Göschenen, insediamento caratterizzato dalla presenza di infrastrutture tecniche.
La Kunsthalle si inserisce nel territorio secondo il medesimo principio dei cunei antivalanghe: incastrata nel terreno è un elemento integrato nel paesaggio dei trasporti dello «Spazio Gottardo». Un guscio in calcestruzzo a vista precompresso, di soli 16 cm, si contrae e si dilata come una fisarmonica, disegnando una sorta di baluardo che al suo interno ospita un’aula di 12 per 20 m priva di sostegni intermedi.
L’edificio è concepito per ospitare due sole opere d’arte: Nature Morte – Ray di Subodh Gupta, nel foyer, in prossimità dell’ingresso, e The Collector’s House di Hans Op de Beeck, all’interno del padiglione. L’opera dell’artista belga, ideale archetipo delle collezioni d’arte o delle sale da ricevimento, realizzata con mezzi espressivi e linguaggi tipici della modellazione tridimensionale, dà forma a una scena volutamente priva di qualsiasi effetto materico o coloristico, dalle superfici omogenee, lisce, interamente in gesso grigio monocromo. L’esito è quello di uno spazio spaesante dalle fattezze iperrealistiche; il tutto è accentuato dalla luce artificiale diffusa, che contribuisce allo straniamento, escludendo qualsiasi contatto o relazione con il mondo reale.
L’artista inscena il distacco tra mondo reale e mondo digitale, riflettendo in modo beffardo sul difficile rapporto tra realtà e rappresentazione. Allo stesso modo l’edificio guarda al contesto naturale in cui si inserisce, trasformando i vincoli tecnici in forma espressiva: l’architettura si configura come un’infrastruttura a protezione delle opere d’arte che custodisce.
Grazie al video che documenta la performance sonora e spaziale Raum / Bewegung / Sound, eseguita nel 2022 dal musicista Luca Burkhalter, insieme ad Andrina Bollinger, Anna Hirsch e Luca Koch, è possibile cogliere la nuda matericità dell’edificio e la spazialità dell’aula prima dell’installazione di The Collector’s House. L’esibizione ha mostrato la potenzialità dello spazio, facendolo lavorare come cassa di risonanza musicale in un intreccio tra architettura, energia sonora e corpi in movimento, consentendo inoltre di preservarne la memoria.
L’edificio è sorprendentemente robusto e allo stesso tempo sobrio. La tensione tra l’installazione surreale e alienante di Hans Op de Beeck e l’opera di Subodh Gupta da un lato e il paesaggio ruvido dall’altro – separati solo dal sottile guscio in calcestruzzo – dà luogo a un’esperienza del tutto inaspettata.

Luogo Göschenen Ringstrasse 121  
Committenza privato 
Architettura Marianne Burkhalter, Christian Sumi, Zürich  
team di lavoro Schulz, K. Kaltenbrunner  
Ingegneria civile Conzett Bronzini Partner, Chur  
Direzione lavori André Simmen, Andermatt  
Progetto impianti RVCS Tobias Hürlimann Sanitär Heizung, Walchwil  
Progetto impianti elettrici Elektro Planzer AG, Altdorf  
Illuminotecnica LG LIGHTGUIDE, Kägiswil  
Fotografia Leonardo Finotti, San Paolo (Br) / Paul Märki, Zürich  
Date progetto 2018-2021; realizzazione 2021-2024