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Rivitalizzazione del riale Ragon

Data di pubblicazione
28-02-2022

Uno dei primi progetti portati a termine all’interno del masterplan operativo in Riviera è stato l’intervento di riqualificazione del corso d’acqua Ragon nel quartiere di Claro del Comune di Bellinzona.

Si tratta di un piccolo affluente del fiume Ticino, che scorre in un territorio per lo più agricolo e poco urbanizzato, situato nel contesto golenale del fiume, caratterizzato da boschi e da riserve naturali protette. Le ragioni principali che hanno contraddistinto l’intervento, inserito in un più vasto sistema ambientale e paesaggistico meritevole di valorizzazione e preservazione, sintetizzano infatti quasi tutti gli obiettivi strategici previsti nel masterplan operativo illustrato nel saggio precedente. Si è trattato infatti di:

  • valorizzare le vie d’acqua del torrente Ragon attraverso la realizzazione di una rete sentieristica ciclopedonale basata sul criterio di equilibrio tra fruizione e protezione della natura;
  • ristabilire la connettività e la funzionalità degli ambienti acquatici e terrestri tra il fiume Ticino e il riale attraverso l’allargamento della sezione idraulica, la ricalibratura del profilo longitudinale e la riprofilatura delle sponde con rinverdimenti e strutture terresti per la fauna locale;
  • ripristinare la continuità temporale e spaziale ossia riattivare i processi geomorfologici a seguito della dinamica fluviale, alla base dei processi ecologici;
  • risanare la confluenza con il fiume Ticino, attraverso la formazione di una rampa per ripristinare la libera migrazione ittica;
  • valorizzare paesaggisticamente e nella fruizione l’area antistante;
  • ripristinare la vegetazione ripariale stanziale e quella acquatica.

È stata anche affrontata la gestione delle aree agricole. In accordo con quanto previsto dal masterplan operativo in Riviera, è stato applicato il criterio di parsimonia (riduzione del consumo di SAC – superfici per l'avvicendamento delle colture), bilanciando la riqualificazione agricola in sinergia con altri progetti in zona. Il tutto, coordinandosi con gli accessi alla rete sentieristica, ovvero convertendo quattro attraversamenti carrabili in due passerelle ciclopedonali in legno e un manufatto per l’attraversamento agricolo.

Inoltre, è importante notare come, nell’ottica della sostenibilità, uno dei criteri base sia stato quello di avere un bilancio dei materiali neutro. Di fatto, il materiale alluvionale derivante dagli scavi dell’allargamento dell'alveo è stato reimmesso nel fiume Ticino. I materiali di sterro (terra vegetale e di bosco) sono stati interamente utilizzati per la bonifica agricola, gli elementi in granito che consolidavano superficialmente l’alveo e le sponde sono stati rimossi e ritirati dall’imprenditore per un loro riutilizzo.

Il progetto, che attualmente è in fase di controllo dell’efficacia, ha già fornito i primi risultati positivi in termini di indicatori inerenti alla qualità biologica delle acque e dell’ecosistema rinaturalizzato: il più evidente è stato la riapparizione di fauna ittica, precedentemente scomparsa dal tratto in questione. Anche dal profilo della sicurezza idraulica, il nuovo sistema fluviale ha saputo reagire efficacemente ai recenti eventi alluvionali straordinari.

Non ultimo, la popolazione locale può fruire di una rete sentieristica e naturalistica di qualità, unitamente ai torrenti Canva e Mondrecch, anch’essi recentemente rivitalizzati.

Luogo: Bellinzona, quartiere di Claro

 

Committenza: Municipio di Bellinzona

 

Progettazione: Oikos Sagl, Bellinzona (Carasso)

 

Consulenza ambientale: EcoControl SA, Locarno

 

Calcoli idraulici: Beffa e Tognacca Sagl, Claro

 

Date: realizzazione 2019-2020

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