Tende colorate
Residenza Bonifacius, Basilea destinata ad accogliere persone con disabilità intellettive.
Nel quartiere Matthäus di epoca guglielmina, in uno spazio vuoto tra due fabbricati, sorge la residenza Bonifacius (dal nome della persona cui è intitolata la Amerbachstrasse, Bonifacius Amerbach) destinata ad accogliere persone con disabilità intellettive. L’edificio, inserito in un complesso abitativo a blocco con corte interna, si trova in una zona particolarmente tranquilla di Basilea, non lontano dal centro. Oltre all’integrazione della residenza nel contesto socioculturale della città, il requisito posto dalla committenza era quello di avere un manufatto autonomo, moderno e perfettamente inserito nell’ambiente circostante.
Con la sua volumetria di clinker nero, contraddistinta dalle tende colorate delle aperture a nastro, il fabbricato di sei piani si pone come trait d’union tra i due edifici bianchi vicini; non cerca di adattarsi né all’uno né all’altro, ma si afferma come mediazione tra i due. La sua colorazione e la modulazione orizzontale ne accentuano l’autonomia. Il fronte è interposto tra due pareti antincendio e, con la sua articolazione orizzontale regolare, rivela un edificio pubblico accogliente; l’ingresso dorato lascia intuire un interno di pregio. La facciata principale è concepita come una superficie verticale piana attraversata da una serie di finestre orizzontali mentre il prospetto posteriore si affaccia verso il giardino con le finestre a nastro rientrate.
L’organizzazione della planimetria interna appare strutturata con chiarezza e luminosità. La scala centrale è l’unica costruzione portante oltre alle pareti antincendio. Il flusso di movimento circolare intorno al nucleo centrale su tutti i piani e il collegamento verticale consentono di orientarsi facilmente. Lo scopo di questa soluzione compositiva è quello di consentire ai residenti massima libertà di movimento, e quindi indipendenza, pur dovendo mettere in conto dei rischi calcolabili. Il risultato di un’esigenza programmatica come quella di progettare un’architettura facilmente riconoscibile e priva di ogni barriera architettonica, appare più determinante che mai nel caso di un pensionato per disabili.
Il pianterreno è utilizzato per la comunicazione con il mondo esterno. In un anello intorno al nucleo centrale si trova lo spazio di ritrovo con una grande cucina. Funzionari della municipalità di Basilea sono accolti qui per incontri in cui scambiarsi opinioni e idee. Gli abitanti della residenza Bonifacius convivono in strutture di stampo familiare articolate in tre piccoli gruppi abitativi ai piani superiori. Tutte le camere da letto private sono disposte nei quattro angoli esterni mentre il resto è adibito a spazio comune. La libera circolazione attraverso soggiorno e corridoio è il principio portante di questo schema abitativo. In due casi gli alloggi sono distribuiti su due piani con una scala che conduce al livello superiore in modo da favorire la comunicazione e l’interazione. La parete della scala presenta delle divertenti aperture disposte in modo quasi casuale.
La definizione essenziale degli ambienti con una varietà ridotta di materiali e colori favorisce la creazione dell’identità personale. Le pareti bianche e i caldi toni del giallo, usati per il pavimento in grès porcellanato e il parquet di quercia nelle singole stanze, permettono agli utenti sufficiente libertà nella scelta degli arredi. Il corrimano antracite che si snoda intorno al nucleo si riconosce facilmente grazie ai toni sobri delle pareti. In aperto contrasto con i delicati colori naturali dei locali principali e delle camere, le stanze da bagno sono rivestite con piastrelle grigio-blu e le tende sono allegre e colorate, diverse in ogni camera. I colori aiutano i residenti a riconoscere e distinguere i locali. Il parapetto della scala di accesso principale in un energico verde maggio ricorda la sua funzione di accesso verticale, sebbene sia inteso soprattutto come scultura artistica. La comprensione delle singole parti, nonché la loro sovrapposizione nei punti ottimali, genera un insieme afferrabile e integrato attraverso un’ingegnosa trasparenza delle relazioni. La casa non può fornire risposte definitive e vincolanti. Piuttosto, è accentuato il suo carattere sperimentale che lascia desumere il successo dell’edificio.
Committente: Abilia; Basilea
Architettura: Degelo Archi- tekten; Basilea
Ingegneria: Schwartz Consulting; Zugo
Direzione lavori: Itten+Brechbühl; Basilea
Ingegneria rcvs, elettrotecnica e fisica della costruzione: Waldhauser+Hermann; Münchenstein
Traduzioni: Alexandra Geese; Bonn
Fotografia: Ruedi Walti, Basilea
Date: progetto 2006-2007, realizza- zione 2008-2009