Torre Beta, Lugano-Pazzallo
Torre Beta è uno degli ultimi tasselli mancanti al completamento del piano di quartiere «La Sguancia» progettato dall’architetto Bruno Bossi nel 1962.
L’edificio a torre, alto dodici piani, è composto da trentasei appartamenti di taglio e metrature diverse. Nello zoccolo sono inseriti i locali tecnici e l’autorimessa suddivisa su due livelli. Nei due piani interrati, rinchiusi da una parete curva che segue l’andamento del terreno e realizzata in cemento armato bocciardato tinteggiato di nero, si trovano i posteggi e le cantine. L’autorimessa è ventilata naturalmente tramite dei pozzi luce che diventano la parete di contenimento della scarpata dietro al giardino, mentre il suo tetto è seminato ad erba. La superficie del giardino è stata «increspata» creando delle dune verdi simili a onde.
Gli appartamenti che danno sul giardino hanno la vista lago sullo sfondo, con l’artificio delle onde si è voluto dare la sensazione che il lago arrivi fino alle fondamenta dell’edificio (oltre che uno spunto di gioco per i bambini). I primi due piani, a pianta quadrata e caratterizzati dal cemento armato faccia a vista, contengono, al pianoterreno, l’atrio d’ingresso a doppia altezza interamente vetrato, il posteggio per le biciclette e due depositi. Al primo piano si trovano le lavanderie e la centrale di produzione dell’acqua calda oltre che ai contatori e i quadri elettrici principali. Sopra questo zoccolo quadrato, poggiati su di una soletta di ripartizione di un metro di spessore che permette di avere degli sbalzi che arrivano fino a 5,4m, si sviluppano nove piani di appartamenti a pianta radiale.
La distribuzione verticale avviene tramite un nucleo centrale che permette l’accesso a quattro appartamenti. Ogni piano è configurato da un appartamento di 4.5 locali, un appartamento di 2.5 locali e due appartamenti di 3.5 locali, questi ultimi possono venir uniti in un unico grande appartamento di 5.5 locali (l’impiantistica in getto è stata posata in modo da poter funzionare sia con una che con l’altra variante). Questa possibilità è stata realizzata al nono piano, unendo inoltre anche l’appartamento di 2.5 locali.
Le piante degli appartamenti sono caratterizzate da un corpo notte a base quadrata contraddistinto da un rivestimento della facciata ventilata realizzato in tavelle di cotto color antracite. Negli angoli si incastonano i volumi leggermente irregolari delle zone giorno in cui il grande balcone articola cucina, zona pranzo e soggiorno. I balconi sono stati posizionati alle estremità per dare ad ognuno la massima sensazione di privacy. In contrapposizione i volumi delle zone giorno sono rivestiti da lastre di vetro retrosmaltate di diverse tonalità di grigio azzurro e verde (cielo, lago, montagna) per dare un aspetto cangiante alla facciata a dipendenza delle condizioni metereologiche. Il trattamento volumetrico e di rivestimento di facciata ha lo scopo di scomporre il corpo dell’edificio in elementi relativamente piccoli e slanciati per minimizzarne l’impatto paesaggistico e sottolinearne la verticalità.
Al di sopra di questi piani di appartamenti si dispongono due attici con delle grandi terrazze, coperti da un tetto di cemento armato interamente a sbalzo (9m di aggetto nel punto più estremo) sostenuto unicamente dal corpo distributivo centrale grazie a delle travi rovesce sempre in cemento armato. La copertura a sbalzo permette che il perimetro degli appartamenti sia completamente vetrato senza interruzioni strutturali e dunque di godere appieno della vista dominante sul paesaggio.
Committente: Torre Beta Immobiliare SA; Lugano
Architetto: Studio d’architettura Mischa Groh; Melide
Collaboratori: L. Pozzi (resp. prog.), M. Massascusa
Ingegnere civile: Alfio Casanova; Lugano
Ingegnere elettrotecnico: Porro Gino Sagl; Gandria
Ingegnere termosanitario: Tami-Cometta e Associati; Viganello
Fisico della costruzione: Sergio Tami, Dario Bozzolo IFEC Consulenze SA; Rivera
Fotografo: Simone Mengani; Besazio
Date: progetto 2003, realizzazione 2003-2009