Casa Nozza a Col­dre­rio

Otto Krausbeck su Montemurro Aguiar

«Le case degli altri» è un dossier che invita gli architetti al dialogo: Espazium ha sottoposto a ogni partecipante – tutti progettisti attivi nella Svizzera italiana – tre case realizzate nella regione, chiedendogli di sceglierne una e commentarla, senza lesinare analisi e critiche. Sono quindi, questi, testi di architetti su architetti, che portano avanti, nello spazio pubblico di una rubrica virtuale, una riflessione sulla progettazione in Ticino. La serie continua con Otto Krausbeck che commenta un progetto dello studio Montemurro Aguiar.

Date de publication
21-08-2020

«L’architettura nasce da bisogni reali, ma essa va al di là di essi: se vuoi scoprirla guarda le rovine».

Quest’aforisma del caro Luigi Snozzi ben si applica a Casa Nozza, progettata da Montemurro Aguiar a Coldrerio.

Così, quando guardo un edificio cerco d’immaginare la sua rovina – come una prova del nove – ma spesso anche le vite intermedie che la sua struttura potrebbe attraversare nel tempo.

Mi piace immaginare il Mendrisiotto come una città in costruzione da Capolago fino a Chiasso e, scavalcando il confine sud della Svizzera, anche fino a Cernobbio. Oggi questa terra è già più densamente popolata e grande rispetto alla tanto teorizzata Città Ticino che si vorrebbe veder sorgere sul Piano di Magadino. Con questo in mente osservo i gesti puntuali della densificazione edilizia con sguardo attento, alla ricerca di frammenti di città che possano smentire chi sostiene che, qui intorno, tutto sia periferia.

Nel caso di Casa Nozza – riconducibile al modo tipico di costruire che porta all’espansione dei nuclei storici attraverso la lottizzazione della campagna – riscopro una tradizione quasi palladiana: la tipologia del “villino”, quella che ha permesso di creare quartieri ben riconoscibili e di qualità, poi inglobati nella città. Basti pensare alla resistenza opposta ai tentativi di demolizione degli edifici senza i quali questi quartieri sarebbero soltanto dei nomi vuoti: San Giovanni a Bellinzona, Quartiere Rusca a Locarno o Viganello a Lugano.

Cosa accomuna questa casa di oggi a quelle ville della prima metà del Novecento?

Probabilmente vi si ritrova quella signorilità che emerge da una pacata individualità che non cerca di evitare a tutti i costi la normalità. Questo si riflette nella nobiltà costruttiva – quella sincera, che usa i materiali abituali dimostrando che nell’accostare sapientemente dettagli collaudati e nel guidare il costruttore oltre i clichés si può eccellere.

Risulta pure evidente nel rapporto diretto verso il contesto immediato, quel vuoto che ogni casa colonizza: una sculturizzazione dello spazio esterno che va oltre le misure minime di arretramento verso i confini previste dai regolamenti edilizi. La pianta quadrata della casa, posizionata secondo un allineamento corretto, “gestisce” l’esterno in modo accurato, trasformando il limite capriccioso della lottizzazione in un giardino disegnato.

Ritornando alla riflessione iniziale sulle diverse vite di un edificio, è importante la questione della flessibilità che, nell’impostazione della pianta di Casa Nozza, si declina in diversi modi. Innanzitutto c'è il fatto che, nonostante un’apparente ripetizione, gli spazi interni sono arricchiti da piccole variazioni che permettono ogni volta che sia l’abitante a decidere come insediarsi. Poi c’è la flessibilità della seconda vita: quella che permette di immaginare e di reinterpretare le funzioni e gli spazi. Vedo bene sopravvivere questa casa ai cambiamenti di destinazione (magari diventando spazio di lavoro), all’aggiunta o chiusura di aperture (quelle che ci piace vedere messe nuovamente in mostra nelle facciate storiche riscoperte), a sopraelevazioni ed ampliamenti (dove l’esito dipende però dalla mano abile del prossimo progettista), sempre con la consapevolezza che la base c’è.


Otto Krausbeck
Studio Krausbeck Architetto

Luogo Coldrerio

Committenza Signori Nozza

Architettura Montemurro Aguiar Architetti

Ingegneria civile MPN ingegneria SA

Fotografia Simone Mengani

Date realizzazione 2010-2011

Qui si possono leggere tutti i testi del dossier «Le case degli altri», e qui l'editoriale. Questo dossier è concepito come un luogo di riflessione comune; per commenti, suggerimenti, critiche si può scrivere a web [at] espazium.ch (questo indirizzo).

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