Va­rie mo­da­li­tà per ri­de­fi­ni­re gli spa­zi pub­bli­ci

Concorsi e mandati di studio in parallelo possono dare un contributo importante alla ridefinizione degli spazi pubblici. Una panoramica.

Data di pubblicazione
04-09-2021

Negli ultimi anni vi è stata un’importante evoluzione nei concorsi riguardanti gli spazi pubblici. Da una parte, essi si sono dimostrati uno strumento validissimo per ampliare il dibattito sui luoghi collettivi e quindi allargare il ventaglio delle possibili proposte; dall’altra, le procedure utilizzate sono andate cambiando in base alle esperienze raccolte. In ogni caso esse sono aumentate sensibilmente, portando a ottimi risultati.

Il tema dei concorsi per spazi pubblici è inoltre vastissimo in quanto abbraccia tutto l’ambito in cui si muove il cittadino, dall’infrastruttura viaria alla piazza, dal parco al masterplan cittadino o di quartiere.

Questo spazio, essendo per definizione di natura collettiva, richiede la creazione di sinergie positive tra ente pubblico e coordinatore, ma anche giurati, uffici tecnici e cittadinanza.

L’ampia gamma di procedure possibili permette di risolvere i progetti con modalità che rispecchino le sensibilità del committente, ma anche di scegliere con oggettività la variante che più si addice a un tema specifico. Ad esempio, spesso i comuni si trovano a dover affrontare progetti di modesta entità, come la nuova pavimentazione di una piccola piazza, il progetto per un nuovo posteggio e così via. In questo caso, trattandosi di mandati limitati, può essere una buona soluzione il concorso su invito, che permette di avere delle valide varianti del tema senza dover coinvolgere troppi studi, soluzione usata da Collina d’Oro per il nuovo posteggio di Arasio o per l’Autosilo di Locarno Monti. Questo tipo di procedura è spesso sottovalutata e in certi casi per piccoli lavori vengono assegnati mandati diretti. Eppure potrebbe essere più interessante bandire un concorso su invito, anche solo di 3 o 4 studi, che invariabilmente portano al committente soluzioni differenti con una spesa decisamente contenuta. Al contrario, a volte il tema è molto ampio e complicato, perciò si può optare per un mandato di studio in parallelo, che permette un approfondimento dell’argomento creando interessanti sinergie tra committente e gruppi interdisciplinari. Oppure si può fare affidamento sul concorso a due fasi o a quello con preselezione, stringendo il numero di proposte in due tempi.

Per grandi progetti urbani il mandato di studio in parallelo può porre le basi pianificatorie per successivi approfondimenti che saranno in seguito oggetto di concorsi e mandati separati, in questo senso esso parte da un campo ampio, riconosce i temi futuri, li ordina in un’idea generale permettendo di risolvere in maniera ragionata i progetti successivi. Come dire, si parte dalla scala 1:5’000 con il mandato di studio in parallelo per giungere a quella 1:100 con concorsi di vario genere. Per fare qualche esempio recente vi sono i masterplan di Mendrisio, Bellinzona e Lugano (quest’ultimo ancora in corso), lo sviluppo urbanistico del sedime delle Officine FFS a Bellinzona, la riqualifica della riva e degli spazi pubblici di Morcote o lo sviluppo urbanistico del comparto ex Macello-ex Gas a Locarno.

Infine, altri progetti con grande richiamo pubblico possono essere risolti coinvolgendo un maggior numero di studi per vagliare il tema proposto da tutte le angolature possibili – e quindi il concorso a procedura libera o il concorso a due fasi si possono rivelare senz’altro i più adatti. Ovviamente il concorso a procedura libera è lo strumento più democratico per i concorsi pubblici in quanto mette sullo stesso piano tutti i progettisti. In certe situazioni, individuate le idee più promettenti, si preferisce una seconda fase che ne permetta un approfondimento. Il concorso a due fasi ha il pregio di permettere a studi giovani o meno rinomati di portare le loro proposte con la possibilità di vederle selezionate e quindi sviluppate nel secondo turno, come è stato il caso, ad esempio, per il Parco Viarno a Lugano.

Il concorso con preselezione invece permette al committente di affidarsi da subito a studi di architettura più esperti in specifici temi di progetto, dando qualche sicurezza in più in particolare quando si affrontano progetti tecnici complessi oppure per avere un numero contenuto di progetti, come nel caso della sistemazione degli spazi pubblici del centro urbano a Locarno.

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