La mostra proposta dal Teatro dell'architettura di Mendrisio rivela come per Le Corbusier il disegno sia «una stenografia»: oltre che strumento tecnico attraverso cui indagare e progettare, oltre che mezzo del pensiero e dispositivo della memoria, il disegno è atto fisico, concreto e tangibile; è il piacere febbrile di tracciare un segno.