Il giardino metamorfico sull’Ile Seguin, Parigi
Il primo spazio pubblico aperto sull’Ile Seguin situata sulla Senna. Il recupero di un'area industriale e la sua seconda vita quale spazio pubblico.
L’Ile Seguin, isola situata sulla Senna, non lontano dal centro di Parigi, è stata sede di un’importante industria automobilistica. Dopo la chiusura dell’impianto, avvenuta circa 20 anni fa, il sito è stato completamente abbandonato e i suoi accessi sono stati tutti chiusi.
Siamo stati incaricati di pensare a una tipologia di spazio pubblico specifica per l’isola. La sfida era di immaginare quali avrebbero potuto esserne gli elementi, senza un ambiente costruito. Il risultato non ha assunto le sembianze di un giardino «vero», ma di un prototipo che metteva in relazione materiali e volumi. La realizzazione di uno spazio pubblico ci è immediatamente parsa poter essere un’opportunità per restituire finalmente un accesso pubblico all’isola. Inoltre, abbiamo proposto di estenderlo in modo tale che esso potesse configurarsi come l’anticipazione del parco centrale futuro.
Il concetto di tempo era molto importante per il progetto, avendo a disposizione un budget ridotto. Il tutto doveva essere progettato e costruito in meno di un anno, e doveva poter accogliere un vasto pubblico fin dal debutto. Doveva essere transitorio, con la possibilità di adattamento in un ambiente urbano in divenire. Per questo motivo, gli elementi del giardino dovevano avere una presenza immediata e il loro valore non doveva rappresentare un ostacolo per le trasformazioni future. Il giardino metamorfico appare quindi come una sorta di elemento fondativo, uno strato primigenio che andrà evolvendo a mano a mano che si estenderanno gli interventi di sviluppo e riqualificazione urbani. Progettare un giardino concluso e ricercato, in seno a un cantiere, non avrebbe avuto significato.
Il giardino sull’Ile Seguin è quindi il primo spazio pubblico aperto sull’isola e si estende per circa 2ha anticipandone il parco centrale. La composizione geometrica del giardino gioca con la memoria del luogo. L’isola è quasi completamente artificiale, in parte costruita per servire da base operativa all’industria Renault. Questo zoccolo massiccio, in calcestruzzo, mostra le impronte delle fosse delle presse industriali. Le superfici inorganiche del giardino condividono queste tracce: semplici rettangoli di cemento e sabbia stabilizzata, organizzati secondo la griglia della precedente disposizione industriale con sequenze geometriche, a vari livelli, su cui crescono erbe e piantumazioni «pioniere».
La vegetazione è temporanea: filari di giovani salici ne dettano la struttura. I rettangoli vegetali alternano arbusti spontanei, cereali e piante autoctone, le stesse che si trovano nei siti vicini: buddleja, betulle e pioppi.
In seguito queste specie saranno sostituite da piantumazioni perenni adattate al nuovo ambiente urbano. Il giardino così concepito non è solo l’osservatorio privilegiato dell’isola in cantiere, ma, in maniera più ampia, del territorio di Boulogne in completa mutazione. Anche gli oggetti del giardino appartengono all’universo dei cantieri, di cui sembrano essere elementi derivati: gli arredi disegnati dall’architetto Inessa Hansch sono realizzati con i pannelli in legno dei casseri d’armatura, rivestiti con una resina gialla resistente agli agenti atmosferici e disposti in lunghe file a misura del sito. Una vasta zona d’ombra sopperisce alla mancanza di alberi adulti. Si tratta di una grande struttura realizzata con tubolari di ponteggi tra cui sono tese reti ombreggianti. Le recinzioni metalliche sono trasparenti, come quelle che circondano l’isola.
Il giardino mette in scena il cantiere in maniera ludica: enormi vasche di sabbia per i bambini, giardini associativi sperimentali, distese erbose per pic-nic, un luogo per ospitare eventi all’aperto e un ristorante. L’isola rinasce con un accesso privilegiato offerto al pubblico nel cuore della vallata della Senna, per scoprire un nuovo punto di vista sulla vastità e la dolcezza dei rilievi che le fanno corona.
Committente: SAEM Val de Seine Aménagement
Progettista: Michel Desvigne
Collaboratori: A. Marti-Baron, E. Ferraris, A. Castejon, G. Marafioti, C. Giorgeti
Arredi urbani: Inessa Hansch; Parigi
Lighting designer: AIK, Yann Kersalé; Vincennes
Segnaletica: Rudi Baur; Zurigo-Parigi
Date: progetto 2009, realizzazione 2010
Superficie: totale 23 000 mq, verde 16 000 mq