La sti­ma del co­sto di rea­liz­za­zio­ne di un'o­pe­ra in ba­se al pro­gram­ma

Una delle sfide più comuni nei concorsi è la gestione del budget: spesso l’importo fissato è insufficiente per coprire le reali esigenze del progetto. Questa incongruenza genera difficoltà politiche e amministrative, con il rischio di compromettere il processo di realizzazione.

Data di pubblicazione
20-03-2025

Una problematica frequente nei concorsi di progettazione è legata alla definizione del budget. Spesso, il bando stabilisce un importo che, già in fase preliminare, risulta irrealistico rispetto al programma e agli obiettivi del progetto. In questi casi il limite di spesa fissato dall’ente banditore viene utilizzato come parametro di riferimento per i concorrenti, ma si rivela insufficiente per coprire le esigenze della committenza. Quando il mandato viene aggiudicato e il progetto entra nella fase di approfondimento, emerge inevitabilmente uno scarto tra l’obiettivo iniziale e il preventivo dettagliato dei costi. Questa discrepanza non solo getta un’ombra sul lavoro dei progettisti, ma crea anche attriti politici e amministrativi. Gli enti pubblici si trovano di fronte alla difficile scelta di approvare un budget superiore, giustificandolo pubblicamente, oppure rigettare il progetto e bloccarne l’avanzamento. Questo fenomeno, tutt’altro che raro, non compromette solo il singolo progetto, ma può anche mettere a repentaglio la fiducia dei cittadini nei progettisti, nel processo decisionale e nella capacità degli enti pubblici di gestire risorse e opere in modo efficiente. Gli esempi visti negli ultimi anni nel solo Canton Ticino sono innumerevoli, basta seguire i concorsi e il successivo sviluppo dei progetti riportato nei media locali. Alcuni fra i molti esempi recenti riassunti schematicamente sono: la nuova sala polivalente e l'ampliamento degli spazi amministrativi comunali di Ascona per i quali era previsto nel concorso un tetto massimo di spesa di 8.5 mio CHF, mentre il credito votato in seguito per la realizzazione corrisponde a 12.1 mio CHF; il Centro balneare di Carona: tetto massimo di spesa per il concorso di 4 mio CHF, primo preventivo del progetto vincitore 16 mio CHF; il risanamento e ampliamento della Scuola elementare Tavesio di Comano: tetto massimo di spesa 6 mio CHF, credito votato 10.4 mio CHF; nuova scuola elementare e palestra di Magliaso: tetto massimo di spesa 10.25 mio CHF palestra inclusa, credito votato 13 mio CHF palestra esclusa; nuova sede della Divisione spazi urbani a Lugano: stima dei costi 35 mio CHF, credito votato 56 mio CHF; Centro sportivo nazionale di nuoto Tenero: tetto massimo di spesa a concorso 60 mio CHF, credito votato 91.8 mio CHF.


È importante sottolineare che questa situazione non è necessariamente attribuibile ai progettisti o ai committenti, ma vanno considerati molteplici fattori, quali l’evoluzione dei prezzi, cambiamenti e modifiche richiesti in fase di approfondimento e, come già accennato, l’adozione di un budget iniziale che non tiene conto della complessità e della dimensione reale del progetto o delle condizioni di mercato. Di conseguenza, i progettisti vincitori del concorso vengono messi in una posizione scomoda, costretti a difendere nella fase successiva costi che appaiono gonfiati rispetto alle aspettative iniziali, ma che sono in realtà una stima realistica dei lavori necessari.


Per ovviare a questo problema si chiede sempre più spesso ai concorrenti di preventivare in maniera dettagliata i costi del loro edificio. Così i progettisti oggi sono costretti a investire una quantità eccessiva di tempo e risorse già in fase di concorso per elaborare stime dei costi possibilmente precise, basate su strumenti avanzati come il Codice Costi di Costruzione (CCC). Questo ulteriore carico di lavoro pone i progettisti sotto pressione: devono affrontare una competizione serrata che tocca innumerevoli temi (urbanistici, architettonici, funzionali, normativi, ambientali ecc.) garantendo al contempo una precisione nei costi irrealistica in questa fase di progettazione e di dubbia utilità per il lavoro della giuria.


Tale dinamica evidenzia una criticità strutturale nei concorsi di progettazione: la necessità di maggiore coerenza e trasparenza nella definizione dei budget iniziali. La sottostima dei costi non solo compromette la credibilità del processo concorsuale, ma può avere conseguenze significative sull’intero ciclo di realizzazione dell’opera. Progetti bloccati o approvati con riserve generano ritardi, aumento dei costi indiretti e, spesso, una perdita di fiducia nel sistema da parte dei cittadini. La percezione negativa si amplifica ancora quando si assiste a una continua discrepanza tra i costi inizialmente dichiarati e quelli effettivi, lasciando spesso il pubblico a chiedersi se vi sia stata una cattiva gestione delle risorse o una scarsa pianificazione.
Sarebbe dunque auspicabile una revisione dei processi che portano alla definizione dei budget nei bandi di concorso. Calcolare una forbice affidabile dei costi di costruzione per un determinato programma è un aspetto fondamentale per la buona riuscita delle fasi successive; è quindi una questione che andrebbe sempre studiata con grande attenzione prima della pubblicazione di un concorso.


Questo approccio garantirebbe non solo una maggiore affidabilità delle stime, ma renderebbe anche più semplice scartare in una prima fase i progetti che in modo ingiustificato e palese superano tale spesa garantendo una certa congruenza per i progetti rimanenti e quindi tra il progetto vincitore e il tetto di spesa definito.


Il sistema dei concorsi di progettazione in Svizzera rappresenta un’opportunità straordinaria per promuovere qualità e innovazione nelle opere pubbliche. Tuttavia, per garantire che tale sistema funzioni in modo efficiente è importante affrontare le sfide legate al rapporto tra budget e programma, al carico di lavoro richiesto ai progettisti e alla trasparenza complessiva del processo.

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