Una ve­ste ele­gan­te per la Ca­sa Tor­re a Chias­so

Il risanamento energetico dell’edifico aggiorna il linguaggio architettonico e valorizza gli spazi interni mentre il nuovo involucro in metallo rispetta le geometrie e le proporzioni del prospetto originale, reinterpretando in chiave contemporanea l’attenzione al contesto proposta in origine.

Data di pubblicazione
17-08-2024

La Casa Torre, realizzata negli anni Sessanta, costituisce la testa dell’isolato contraddistinto dalla singolare geometria triangolare generata dall’assetto urbano e viario al bivio tra via Livio e via Motta, e ricalca l’impronta dello storico edificio che le ha lasciato il posto. La torre si articola su sette piani fuori terra, di cui cinque dedicati alle attività amministrative e due destinati al commercio.

Il disegno attento dei serramenti e dei casseri della facciata presta attenzione al contesto allineandosi e raccordandosi con i fabbricati circostanti. Al piano attico, il contatto con l’immobile adiacente è stato risolto arretrando il fronte nord, ricavando così un’ampia terrazza che si apre sulla cittadina e la valle di Muggio. Gli spazi commerciali dalle grandi vetrate si dispongono a quote differenti affacciandosi da un lato su via Motta, che conduce alla stazione FFS, e dall’altro verso via Livio che conduce al centro cittadino. Nella testata un taglio verticale permette di illuminare la scala elicoidale, rivestita in marmo, che distribuisce tutti i livelli.

Il risanamento energetico dell’edificio, grazie a un committente attento e consapevole, è maturato sviluppando un’intensa collaborazione tesa ad aggiornare il linguaggio architettonico e valorizzare gli spazi interni dell’edificio.

Il nuovo involucro in metallo rispetta le geometrie e le proporzioni del prospetto originale, reinterpretando in chiave contemporanea l’attenzione al contesto proposta in origine. Il rivestimento metallico delle facciate, caratterizzato dai colori anodizzati, rimanda alle cromie in voga negli anni dell’edificazione della Casa Torre, e viene ora riproposto nelle superfici mutevoli e vibranti che cambiano tonalità in funzione dell’orientamento e dell’ora del giorno. La facciata ventilata sostituisce il calcestruzzo a vista tinteggiato, ma ne richiama le linee e gli allineamenti, e sfrutta lo spessore aggiuntivo per integrare le protezioni solari. I serramenti e i marcapiani sono realizzati con una tinta marrone molto scura che aumenta gli effetti di profondità di imbotti e davanzali. All’interno, gli uffici ai piani superiori sono caratterizzati da arredi fissi che nascondono gli impianti rinnovati e che si allineano alla quota dei parapetti delle finestre a nastro. La struttura primaria verticale, costituita da pilastri metallici, è risanata e adattata alle normative antincendio

Le pareti esterne che contraddistinguono la distribuzione verticale, grazie alle rampe sospese della scala, si sviluppano ininterrotte per tutta l’altezza dell’edificio. Ciò ha permesso ai committenti, appassionati d’arte, di offrire alla Casa Torre e ai suoi utenti una nuova esperienza, attraverso la realizzazione di un’opera d’arte. Per il suo allestimento è stato coinvolto il direttore creativo Giacomo Hug che ha proposto «Wasserturm», un’installazione contemporanea del fotografo tedesco Philipp Klak da allestire nel vano scala. In questo modo si è colta l’occasione per sviluppare la dimensione verticale dello spazio in cui sono state esposte 108 immagini fotorealistiche generate da un algoritmo: torri dell’acqua dalle forme più diverse, in numero virtualmente infinito compongono l’installazione. L’opera è in primo luogo un omaggio al nome dell’edificio, mentre il soggetto industriale richiama il contesto del nodo ferroviario che caratterizza la città di Chiasso. Utilizzando la scala ci si trova così a scorrere una sequenza che ben rappresenta l’infinità delle variabili.

L’edificio, interamente risanato nel 2023, «gioca con la luce» grazie alla sua nuova veste e si presenta così in modo totalmente nuovo. Continua tuttavia a ospitare i suoi inquilini in spazi di qualità che festeggiano praticamente immutati i loro 60 anni. GZM

 

Luogo: Chiasso, via Livio 7 

 

Committenza: Daniela Herz Braga Illa e Alvise Braga Illa, Paradiso 

 

Architettura e direzione lavori: Atelier PeR Sagl, Oliviero Piffaretti e Carlo Romano, Mendrisio. collaboratori: A. Stefanelli; A.Vitiello 

 

Ingegneria civile: Ing. Nicola Vonarburg, Mendrisio 

 

Progetto impianti RVCS: Tecnoprogetti SA, Camorino 

 

Progetto impianti elettrici: Spinelli SA, Massagno 

 

Fisica della costruzione: Tecnoprogetti SA, Camorino 

 

Esperto protezione fuoco: Holinger SA, Mendrisio, Ing. Luca Tomaselli

 

Progetto facciata: Metalsky SA, Stabio; GFT Fassaden AG, St. Gallen

 

Progetto serramenti: Vistec SA, Bironico; Veragouth SA, Bedano 

 

Fotografia: Philipp Klak, Monaco di Baviera 

 

Date: progetto gennaio 2022 - marzo 2023, realizzazione marzo 2023 - ottobre 2023 

 

Certificazione o Standard energetico: rapporto CECE da categoria D a categoria B

 

Intervento e tipo edificio: risanamento energetico 

 

Categoria edificio (Ae): negozi, amministrazione; 1104 m

 

Fattore di forma (Ath/Ae): 1.32

 

Riscaldamento e acqua calda: 100% pompa di calore aria acqua 

 

Requisito primario: efficienza dell’involucro 26 kWh/(m2a) Indice


Energetico Complessivo: efficienza energetica totale 75 kWh/(m2a) da certficazione CECE 

 

Particolarità: Lavori di risanamento eseguiti con gli inquilini presenti. I progettisti hanno coinvolto Giacomo Hug, curatore, che ha proposto un intervento del fotografo Philipp Klak nel vano scala (realizzato)

 

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