All’incrocio Tra la zona industriale e l’area verde della Limmat
La trasformazione di quattro edifici temporanei adibiti a uffici risalenti agli anni ’60 ha permesso di creare spazi abitativi e di risparmiare energia grigia. Un ingegnoso progetto di spazio esterno con un’enfilade al piano terra collega i quattro edifici indipendenti per formare un insieme.
Nel 1891, a Baden, fu fondata la Brown, Boveri & Cie, predecessore dell’attuale ABB. L’ampia area industriale a ovest della stazione e la Villa Langmatt sono testimonianze di quell’epoca. Ancora più indietro nel tempo, fino all’epoca romana, risale la storia delle sorgenti termali, che hanno dato il nome al luogo situato nell’ansa del fiume Limmat. A circa dieci minuti a piedi dalla stazione di Baden, in Römerstrasse, l’allora BBC costruì all’inizio degli anni ’60 quattro immobili per uffici, vicino alle ville dei fondatori e separati dalla zona industriale solo dalla linea ferroviaria. Inizialmente edificati su tre piani, furono successivamente ampliati con un ulteriore livello. Poiché i quattro edifici, semplici volumi rettangolari aperti verso il ripido pendio boscoso che scende verso la Limmat, erano pensati come costruzioni provvisorie, avevano una struttura in calcestruzzo con solai a nervature, dimensionati in modo estremamente minimo. All’aperto, al piano terra, si trovavano i parcheggi per i dipendenti, che potevano accedere ai diversi piani tramite quattro torri di scale situate a sud. Grazie alla struttura portante composta da elementi lungo le facciate e quattro grandi pilastri centrali, le piante potevano essere suddivise liberamente.
Sfida strutturale
La trasformazione degli ex edifici per uffici del gruppo tecnologico in abitazioni è iniziata nel 2010, dopo l’acquisto da parte della SGI Schweizerische Gesellschaft für Immobilien AG, una filiale della Intershop Holding AG. Michael Meier e Marius Hug Architekten hanno vinto il concorso bandito da SGI per un piano di sviluppo. Erano richiesti sia scenari per un riuso che progetti per una nuova costruzione. A favore del rinnovo dell’edificio esistente c’erano la posizione privilegiata degli edifici direttamente sul pendio boscoso con una vista splendida sulla valle della Limmat, che non sarebbe stata più possibile con una nuova costruzione a causa delle distanze di rispetto dal bosco, la buona altezza dei soffitti e il mantenimento dell’energia grigia, che sarebbe andata persa con la demolizione.
Dal punto di vista statico, la riconversione è stata una vera impresa, a causa del dimensionamento appena sufficiente della struttura portante degli edifici esistenti. Tuttavia, è stato possibile trasformare la delicata struttura di uffici in 78 appartamenti. Per farlo, le quattro torri delle scale a sud sono state demolite e spostate al centro degli edifici, dove fungono anche da rinforzo strutturale. Questo ha permesso a una parte degli appartamenti di essere ora orientati verso sud, beneficiando di maggiore luminosità e del calore solare. I solai a nervature sottili sono stati ulteriormente rinforzati con cemento, e all’interno sono state aggiunte nuove pareti portanti e pilastri. Può sembrare oneroso, ma dato che la struttura portante è responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra di un edificio, preservarla ha senso anche se deve venir rinforzata.
La progettazione degli spazi esterni come elemento di collegamento
La vera invenzione spaziale del progetto, un’enfilade che digrada lentamente seguendo il terreno simile a un «sotoportego», come quelli che si trovano a Venezia, appare oggi come se ci fosse sempre stata. Per realizzarla, si sono chiusi i precedenti spazi aperti al piano terra e si sono trasferiti i posti auto un piano più in basso, in un parcheggio che si apre in modo spettacolare verso la verde valle della Limmat. In questo modo è nato un passaggio centrale e pubblico al piano terra, che collega i singoli volumi come una sorta di spina dorsale, offrendo ampi spazi coperti nelle aree degli ingressi dei vani scale. La struttura originale con i grandi pilastri centrali e i pannelli del soffitto è ancora leggibile, i plafoni dipinti con vernice lucida riflettono, a seconda della luce, i colori della vegetazione circostante. Gli spazi tra gli edifici orientano lo sguardo verso la Limmat e il bosco, così come verso l’argine e l’ex zona industriale. Il disegno di queste aree, progettato da Müller Illien Landschaftsarchitekten, gioca un ruolo centrale nella qualità del luogo. La vegetazione è diversa nei singoli spazi e conferisce a ciascuno il proprio carattere. I grandi arbusti, combinati con un sottobosco di piante autoctone e non, proteggono gli spazi esterni privati degli appartamenti al piano terra da sguardi indiscreti provenienti dall’alto. Allo stesso tempo, i rigogliosi spazi verdi collegano la scarpata con la strada al bosco della valle della Limmat. Oltre agli appartamenti, al piano terra ci sono anche due spazi utilizzabili dalla comunità, situati ciascuno agli estremi degli edifici principali.
Formalmente e tatticamente convincente, energeticamente ottimizzato
Con l’aggiunta di un ulteriore piano, gli edifici dispongono oggi di un attico con ampie terrazze. Gli appartamenti nei piani inferiori sono orientati a sud verso la città o a nord verso la valle della Limmat. Ambienti a doppia altezza portano luce agli appartamenti al piano terra. Il tema dell’enfilade si ritrova negli ampi spazi abitativi mentre gli interventi strutturali necessari sulle solette a nervature in cemento si manifestano sotto forma di massicci pilastri che suddividono gli spazi e pareti divisorie tra gli appartamenti. Anche se gli interventi strutturali sono stati notevoli, è stato comunque possibile conservare l’energia grigia rispetto a una completa demolizione. Inoltre, grazie alla riqualificazione energetica e all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto, si è potuto ridurre significativamente l’energia operativa rispetto al precedente utilizzo.
La struttura esistente con i pilastri in facciata è visibile all’esterno nell’articolata ripartizione delle finestre a nastro in alluminio, interrotte dalle logge con grandi vetrate. Un rivestimento in fibrocemento, leggermente inclinato verso l’esterno, sottolinea la stratificazione dei vecchi piani degli uffici, mentre le tende da sole in tessuto rosso vinaccia , spezzano questo effetto, facendo riconoscere gli edifici come residenziali, nonostante il loro carattere industriale. Con questa duplice caratteristica, gli edifici riconvertiti costituiscono una cerniera tra il quartiere termale e quello industriale.
Immobili ed energia
Questo articolo è stato pubblicato nel numero speciale “Metamorfosi: gli uffici diventano appartamenti”. Potete trovare altri articoli sul tema Immobili ed energia nel nostro dossier digitale.
Römerstrasse, baden
Committenza:
Schweizerische Gesellschaft für Immobilien (Intershop Holding), Zurigo
Architettura:
Michael Meier und Marius Hug Architekten, Zurigo
Struttura portante:
Construktur, Baden
Progetto RVCS:
Concept-G, Winterthur
Fisica della costruzione:
Durable Planung und Beratung, Zurigo
Architettura del paesaggio:
Müller Illien Landschaftsarchitekten, Zurigo
Approvigionamento energetico:
teleriscaldamento
Trasformazione:
2018 - 2023
Label energetico:
Minergie
Premio:
best architects 24 award in gold