Continuità: spirito e forma
La trasformazione di un edificio amministrativo postmoderno in abitazioni ha presentato interessanti sfide progettuali e costruttive per Brauen Wälchli Architectes. Rinforzare la sua forma originale rende omaggio allo spirito dell’edificio e ne sottolinea anche l’ampliamento.
Costruito da Jean-Marc Lamunière tra il 1974 e il 1978 come sede francofona della compagnia assicurativa Winterthur di Ginevra, l’edificio amministrativo ha ospitato diversi locatari negli ultimi 40 anni ed è stato inserito nel patrimonio dei beni culturali nel 2022. La sua facciata si caratterizza per una marcata espressione strutturale, costituita da elementi prefabbricati in calcestruzzo, da ballatoi metallici, e da tamponamenti di facciata in metallo leggero.
Anticipando il trattamento postmoderno che Jean-Marc Lamunière avrebbe adottato in seguito, la facciata presenta forme originali grazie alle geometrie curve degli elementi prefabbricati e alle proporzioni classiche: la tripartizione è modulata dall’allungamento delle doppie colonne nella parte inferiore e dai bow-window agli angoli e sull’asse dell’edificio a livello del coronamento.
Gli anni ’70 hanno visto anche l’emergere di concetti che oggi chiameremmo «bioclimatici» e che hanno portato l’architetto ginevrino a utilizzare questi moduli di facciata come frangisole verticali. Questi sforzi per realizzare una costruzione sostenibile erano rivolti direttamente all’efficienza energetica degli edifici. Tuttavia, l’orientamento est-ovest dell’edificio, rendeva inefficace questa protezione, in quanto i piani risultavano sovrailluminati al mattino e a fine giornata. Anziché servire per ospitare le piante – come aveva immaginato l’architetto – i ballatoi sono stati utilizzati come spazio di deposito per i condizionatori, riducendo di conseguenza l’efficienza energetica dell’edificio.
Soluzioni oblique
La pianta originale del progetto è costituita da una grande pianta libera, disimpegnata al centro da un nucleo di circolazione principale, e da due vani scala circolari da entrambi i lati. Le colonne di grandi dimensioni (1 m di diametro) racchiudono i condotti tecnici, con un’interasse di 9 m, garantiscono una grande flessibilità d’uso. La riconversione di questi spazi adibiti a ufficio in abitazione presenta alcune difficoltà, a causa della notevole profondità della pianta (23 m compresi i ballatoi di passaggio) e del ritmo della facciata, che non corrisponde alle proporzioni delle camere standard. In fase di concorso, Brauen Wälchli Architectes provano a trovare una soluzione innovativa introducendo delle geometrie oblique all’interno della pianta.
Per il secondo edificio, invece di affiancare quello esistente, hanno immaginato un’estensione che interagisse con esso e allo stesso tempo se ne differenziasse. Questo ha molti vincoli, perché la pianta degli appartamenti deve esser allineata con la struttura del parcheggio sotterraneo preesistente e superarne la rampa di accesso. Queste misure si rivelano molto positive rispetto ad una nuova costruzione con un proprio seminterrato. La costruzione nel sottosuolo è infatti ad alto consumo energetico e dovrebbe essere evitata ove possibile. Il riutilizzo del parcheggio esistente ha quindi permesso di risparmiare energia grigia e risorse preziose.
Il concetto strutturale a sbalzo si basa sull’utilizzo di pareti e solai precompressi. Se l’orizzontalità della sua composizione contrasta con l’edificio di Lamunière, alcune sottili variazioni sulle altezze dei parapetti o sugli arretramenti degli ultimi tre piani costruiscono una continuità visiva tra i due edifici.
Proprio perché non convenzionale, la soluzione di riconversione è oggetto di dibattito anche all’interno dello studio di progettazione: è possibile introdurre una geometria di questo tipo in un edificio il cui spirito deve esser conservato? In ogni caso, l’approccio risulta essere l’unico in grado di realizzare appartamenti di qualità senza interferire con il ritmo della facciata. Successivamente, per rassicurare sia il committente sia la commissione architettonica che deve approvare la concessione edilizia, gli architetti hanno fatto realizzare in cantiere un modello in scala 1:1 che dimostra come la loggia inserita tra camera da letto e soggiorno favorisce spazi di qualità e porti una luce generosa all’interno della profondità della pianta.
Giocare con i vincoli
Alcuni spazi dell’edificio sono stati conservati con finiture autentiche e han potuto esser ripristinati secondo lo stato originale. È il caso del grande salone al piano terra, la cui ampiezza permette di creare anche uno spazio a disposizione dei residenti.
In altri parti – come spesso accade – a creare difficoltà sono le esigenze contraddittorie tra la conservazione del patrimonio e il rispetto della normativa.
Per rispettare i vincoli sismici, la strategia consiste nel ricoprire i nuclei di distribuzione esistenti fino al 7o piano. Ma per mantenere il loro aspetto, è stato necessario utilizzare delle casseforme che conferissero alle pareti una finitura identica a quella originale. In tema di antincendio, essendo necessari due vani scala per l’evacuazione dell’edificio (i corpi scala circolari, infatti, non hanno dimensioni a norma come vie di fuga), è stato necessario realizzare una nuova scala nel nucleo centrale. Per fare questo, gli architetti hanno dovuto sacrificare un ascensore e un montacarichi, e aggiungere una scala tagliando le solette.
Introducendo una porta tagliafuoco, sono quindi riusciti a mantenere la dimensione generosa della sala aperta.
Per soddisfare le esigenze della nuova destinazione d’uso, il Servizio monumenti concorda la sostituzione delle facciate, a causa del problema dell’amianto, ma richiede la conservazione o il ripristino dei ballatoi e dei parapetti al loro stato originale. La sfida della riconversione porta, inoltre, a reinterpretare i ballatoi come balconi fruibili dai residenti. Per ottenere questo risultato, è stato necessario aumentare l’altezza dei parapetti, aggiungere una discreta rete metallica, stringere le lamelle delle griglie e aggiungere un gradino. Per quanto riguarda le finestre in metallo, sono state rinnovate secondo lo spirito dell’epoca. Trattandosi di un edificio costruito da un appaltatore generale, Jean-Marc Lamunière aveva dovuto senza dubbio fare dei compromessi, così Brauen Wälchli Architectes hanno cercato di progettare alla maniera dell’architetto, distaccandosi dall’edificio realizzato e cercando invece di immaginare cosa avrebbe voluto fare.
In termini di sostenibilità era importante, da un lato, che l’edificio esistente fosse reso efficiente dal punto di vista energetico e, dall’altro, che i seminterrati esistenti potessero essere utilizzati per la nuova costruzione. Allo stesso tempo, gli spazi che prima non erano funzionali, come i ballatoi in metallo, sono stati modificati e resi fruibili.
Dal punto di vista energetico è essenziale sfruttare il patrimonio esistente e in Svizzera il potenziale è lungi dall’essere esaurito. Se l’esercizio richiede molta abilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, può dare vita a spazi inaspettati e particolarmente interessanti.
Immobili ed energia
Questo articolo è stato pubblicato nel numero speciale “Metamorfosi: gli uffici diventano appartamenti”. Potete trovare altri articoli sul tema Immobili ed energia nel nostro dossier digitale.
Trasformazione e ampliamento dell’edificio di AXA assicurazioni
Committenza:
AXA Assurances rappresentata da AXA Investment Managers Suisse, Zurigo
Architettura :
Brauen Wälchli Architectes, Losanna
Impresa totale:
HRS Rénovation, Ginevra
Approvigionamento energetico:
pompe di calore
Struttura portante:
Nicolas Fehlmann Ingénieurs Conseils, Ginevra
Fisica della costruzione:
Sorane, Losanna
Specialista facciate:
BCS, Losanna
Ingegneria elettrotecnica:
Caeli Ingénierie Sàrl, Carouge
Pianificazione:
2018 - 2023
Fine dei lavori:
2025 per la trasformazione, 2026 - 2027 per l’ampliamento