Una via ver­so la qua­li­tà de­gli spa­zi di mo­bi­li­tà len­ta

Il concorso «Flâneur d’Or – Premio Infrastrutture pedonali» – giunto alla sua undicesima edizione e organizzato da Mobilità pedonale Svizzera con il sostegno dell’Ufficio federale delle Strade (USTRA) e di altri partner – premia l’impegno di Comuni, istituzioni, professionisti e privati provenienti da tutta la Svizzera nella realizzazione di progetti innovativi a favore della mobilità pedonale.

Data di pubblicazione
17-10-2023

La bellezza di un luogo spesso si disvela camminandoci a piedi, senza necessariamente un percorso prestabilito, attraverso una fruizione di qualità che ne garantisca la piena riconoscibilità: questo è uno dei modi in cui anche l’esperienza dell’architettura arriva ad avvicinarsi alle persone. Del resto, migliorare lo spazio di vita dell’uomo incarna il senso del costruire. Lo spazio pubblico ormai non coincide solo con i «grandi vuoti» della città e impone a chi se ne occupa di lavorare sugli interstizi, pensando ai modi di abitarli e alle forme con le quali si costruiscono e si raffigurano; infatti gli spazi in cui l’osservatore si muove abitualmente, occasionalmente o potenzialmente, rappresentano, come ricorda Kevin Lynch, l’elemento urbano predominante in quanto costituiscono il basamento dell’immagine mentale di ogni cittadino. Interrogarsi sul significato di «spazio pubblico» oggi, in senso etico e non soltanto estetico, vuol dire pensare alle forme dei luoghi urbani di relazione e di incontro sociale; il profilo della mobilità riveste, in questo, un ruolo fondamentale nella vita degli individui sul piano dei rapporti, del tempo e della sua qualità. Così ogni elemento del contesto geografico (piazze, strade, verde urbano e non) deve essere letto come parte di una sequenza più ampia, una successione di «grandi interni» che compongono lo spazio complessivo dell’architettura della città.

Diversi centri urbani hanno presentato progetti per promuovere la mobilità pedonale e gli spazi pubblici, mentre alcuni Comuni hanno presentato la loro strategia globale, basata su una serie di riqualificazioni; infine, altri candidati hanno attuato iniziative di comunicazione che alimentano una nuova cultura del camminare, ad esempio attraverso la presentazione di progetti per promuovere gli spostamenti a piedi, o introducendo la pratica di «riunioni - passeggiata» all’interno della propria amministrazione. La giuria del concorso ha valutato i contributi presentati sulla base di criteri quali funzionalità e qualità della costruzione, sicurezza, comfort ed eliminazione degli ostacoli, coinvolgimento attivo della popolazione e sostenibilità dei mezzi stanziati. La rispondenza a tali criteri si è concretizzata, tra l’altro, nella ricucitura di parti di città che erano divise da elementi quali i binari ferroviari, attraverso la realizzazione di collegamenti pedonali: ne è una testimonianza il progetto «Rayont Vert – passerella e piazzali della stazione» a Renens, nel quale la passerella, oltre a essere elemento di connessione dei due piazzali alle estremità e delle diverse banchine di attesa dei treni, è diventata il cuore di una nuova piattaforma di trasporti dove è piacevole camminare e sostare per la peculiare atmosfera creata grazie a elementi di copertura, di verde e grandi sedute. Spazialmente più semplice ma sempre rispondente ad analoghe finalità di connessione tra i due diversi distretti cittadini posti alle estremità è la passerella «Negrellisteg» di Zurigo, che attraversa la distesa di binari a cielo aperto, consentendo al pedone di avere una vista libera e di orientarsi dall’alto nel tessuto urbano.

Esempio virtuoso di mobilità lenta è il progetto di riqualificazione del centro del paese di Attalens, con cui il Comune ha creato un luogo di incontro dalle molteplici possibilità di utilizzo per le persone, prestando attenzione anche alla permeabilità del terreno e alla sicurezza del traffico. A più grande scala, la Plage des Eaux-Vives e Port Noir di Ginevra ha previsto la costruzione di una nuova spiaggia, di un porto pubblico e di alcuni edifici che, grazie a un’ampia gamma di attrezzature, consentono un uso articolato delle rive valorizzando il piacere della riscoperta del luogo in tutte le stagioni. Altri progetti mirano a favorire la condivisione e la vita di quartiere, trasformando le strade da luogo di mero passaggio e parcheggio a spazio di convivialità, valorizzando il verde e la sistemazione di aree pedonalizzate.

In Ticino, nel villaggio di Monte, piccola frazione di Castel San Pietro nella Valle di Muggio è stato infine realizzato un progetto diffuso, per aumentare l’attrattiva del villaggio migliorandone la qualità di vita e l’apertura alle diverse generazioni tramite una reinterpretazione arricchente e sobria dei suoi spazi pubblici, mediante mirati e efficaci interventi, quali ad esempio un grande tavolo davanti alla Casa comunale che invita le persone a incon­trarsi, un corrimano a cui appoggiarsi pensato anche come percorso giocoso per le biglie, un gradino dove poter posare la cesta della spesa, una panchina per fermarsi a conversare: piccole cose capaci di dare qualità al vivere quotidiano.

-> Flâneur d’Or 2023

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