Il materiale: un aspetto essenziale
Il numero offre un panorama variegato di tipologie costruttive di passerelle ciclopedonali in quanto oggetti di sperimentazione e di studio da parte dei progettisti. La definizione della geometria e della forma di queste strutture scaturisce da un’analisi approfondita di diversi aspetti: l’inserimento territoriale e paesaggistico, la funzione infrastrutturale, il contesto sociale e i requisiti tecnici e ingegneristici.
Questo commento in apertura ai progetti focalizza innanzitutto l’attenzione verso uno dei temi caratterizzanti: il materiale utilizzato per la struttura portante dell’impalcato. Tale scelta si delinea sin dalla definizione concettuale del manufatto e deriva da un processo complesso e articolato che, proprio come l’elaborazione dell’idea progettuale, segue un percorso non lineare. Emerge così un primo immaginario – derivante da riflessioni preliminari legate alla volontà di entrare in relazione con il contesto – che si declina in soluzioni concrete capaci di rispondere con efficacia a esigenze strutturali, funzionali, di sostenibilità costruttiva e di gestione (sia per la manutenzione che per il controllo e resilienza nel tempo). Si tratta dunque della valutazione di un sistema complesso, in cui intervengono variabili difficilmente confrontabili. In questa fase progettuale tutti i materiali di costruzione sono possibili, eppure a un certo punto si compie una scelta. Una chiave di lettura per comprendere questo momento ideativo è quella dell’identificazione, da parte del team di progettazione, di uno o più criteri in grado di definire un processo decisionale condiviso, in cui la scelta del materiale rappresenta un aspetto cruciale.
È così che si può comprendere il motivo per cui la nuova passerella a Certoux è in acciaio: essa è, infatti, affiancata al ponte esistente, oggetto di conservazione. Allo stesso modo, il viadotto Negrelli di Zurigo utilizza questo materiale per adattarsi al paesaggio ferroviario. In alcuni casi, come dimostra la passerella Torretta a Bellinzona sull’autostrada A2, l’obiettivo è ricucire il vuoto lasciato da strutture in acciaio preesistenti, limitando l’impatto visivo. D’altra parte, la passerella sulla Maggia si inserisce nel contesto naturale riducendo l’impronta sul sito, utilizzando il calcestruzzo per gli appoggi e l’acciaio per la struttura. Le tre passerelle sul fiume Tago a Toledo adottano uno schema statico a banda tesa creando strutture minimali in acciaio che si mimetizzano con il panorama circostante. È evidente dunque come l’acciaio risulti spesso il materiale privilegiato per la costruzione di questi manufatti: esso è infatti particolarmente adatto a soddisfare le esigenze dei progettisti (anche nel caso della passerella di Écublens).
È importante tuttavia valorizzare anche le passerelle realizzate con altri materiali. Nelle pagine precedenti sono illustrati alcuni esempi d’interesse (a Basilea o in Galizia, sul Cammino di Santiago) realizzati interamente in calcestruzzo. Questo materiale offre attualmente diversi campi di sperimentazione piuttosto promettenti: si pensi al ponte realizzato a Venezia durante la Biennale 2021 con l’assemblaggio di blocchi in calcestruzzo stampati in 3D; alle applicazioni orientate alla sostenibilità e al riuso quali la passerella RE-CRETE ad arco realizzata nel 2021 a Losanna, con blocchi tagliati all’EPFL e poi spostata a Conthey (GR); oppure alle realizzazioni in UHPC, quali il Mucem di Marsiglia e quella a sezione mista, in UHPFRC e legno, realizzata nel 2019 vicino al Monte Rigi.
Ad ogni modo, è impossibile non notare un’assenza all’interno dei diversi contributi: il legno strutturale. Questo materiale, che ha una lunga tradizione in Svizzera, ha visto poche realizzazioni recenti. Sarebbe necessario approfondire adeguatamente l’argomento ma una delle ragioni di questa scarsa diffusione negli ultimi anni, potrebbe essere legata alle sfide di manutenzione, durata e requisiti di progetto, considerando anche le caratteristiche meccaniche inferiori rispetto ad altri materiali. Senza pretese di esaustività e come conclusione provvisoria di questa breve introduzione sulle tendenze costruttive delle passerelle ciclo pedonali, è possibile osservare che, al di là delle numerose realizzazioni, oggi si assiste a un fenomeno singolare: quello del recupero e risanamento di molteplici strutture esistenti su tutto il territorio svizzero e non solo. Questo approccio, che promuove il mantenimento del patrimonio costruito a fronte di demolizione e rifacimenti, permette di prolungare l’esistenza di strutture meritevoli di fruizione da parte della popolazione (tra cui, gli interventi di recupero nell’ambito della realizzazione della ciclopista della Valle Maggia). Un fenomeno incentivato dalla duplice volontà di favorire la realizzazione e il ripristino di vie di comunicazione dolci, offrendo nuova vita a manufatti per lungo tempo inutilizzati.