Rue Wendt: so­prae­le­va­re in leg­ge­rez­za

Gli architetti di Lacroix Chessex hanno aggiunto due piani a un edificio di Ginevra con appartamenti luminosi e di elevata qualità.

Data di pubblicazione
04-10-2024

Gli architetti dello studio Lacroix Chessex sono conosciuti per aver completato, nel 2020, una notevole sopraelevazione in rue de Lausanne a Ginevra. Questo progetto, risultato di un concorso privato organizzato nel 2012, era stato dichiarato come esemplare in diversi contesti e per aver dimostrato che i vincoli imposti nell’ambito di una pratica di questo tipo potevano portare alla creazione di tipologie abitative audaci. In questo caso, l’edificio esistente è stato in grado di sostenere tre piani in cemento armato, in continuità di linguaggio con la struttura tettonica.

È stato probabilmente questo successo che ha fatto sì che gli architetti fossero invitati dal gruppo Pensimo a partecipare a un concorso basato su una proposta concettuale (Konzeptvorschlag) per soprelevare un condominio in rue Wendt. Questa volta, l’edificio anni Cinquanta non poteva sostenere carichi importanti e si rendeva necessario trovare una soluzione con una massa ridotta.

Questo articolo è apparso nella pubblicazione speciale «Città in legno – Edifici residenziali in legno, finanziariamente sostenibili». Altri articoli sul legno sono raccolti nel dossier digitale.

Questa condizione di partenza porta gli architetti e gli ingegneri in modo del tutto naturale a pensare a una struttura in legno, sviluppando un’idea di progetto in grado di esprimere chiaramente la scelta della leggerezza. In questo modo, possono creare un contrasto con la facciata in muratura intonacata di bianco, proponendo un innalzamento molto aereo, come se la costruzione fosse stata delicatamente appoggiata sopra al blocco esistente. Pur essendo relativamente semplice, l’edificio è costituito da un ultimo piano arretrato e sormontato da una gronda, quasi un sottile cappello che corre lungo tutta la facciata. Alla ricerca di un elemento contestuale che fornisse un’analogia su cui -ispirarsi, gli architetti si sono lasciati suggestionare da un piccolo, particolare chalet con travi a vista, che segna l’accesso della strada e, partendo da qui, hanno proposto un’espressione tettonica leggera ma rigoroso, che corrisponde al materiale ligneo, e che collega strutturalmente l’interno e i balconi perimetrali. In poche parole, sembra proprio uno chalet di legno appoggiato sopra un blocco modernista.

Un compito difficile

Il progetto può essere descritto come una stratificazione di solai posati su un giunto cavo, rivestiti con pannelli in abete rosso. Le lastre collaboranti sono costituite da 12 cm di calcestruzzo su un pannello di legno (cassaforma a perdere). Poggiano su grandi travi in legno lamellare incollato, sostenute dalle pareti divisorie su tutta la lunghezza dell’edificio.

All’interno, la posizione delle pareti e delle tramezzi è interamente determinata dalla griglia strutturale (60 cm), un requisito che – secondo l’architetto Simon Chessex – avrebbe facilitato il coordinamento tra il carpentiere e l’impresa durante il montaggio. Le tipologie giorno/notte, passanti o aperte su entrambe le facciate, si basano su questa disposizione, dando vita a piccole stanze quadrate, generosamente illuminate.

Talvolta le soprelevazioni sono costruite in modo grossolano, senza tenere conto delle qualità architettoniche dell’edificio esistente. Senz’altro questo è uno degli esercizi più difficili per un architetto, dati i numerosi vincoli: sopraelevare un edificio non significa solo progettare i piani in più, ma ridisegnare l’insieme, a sua volta formato dall’incontro tra il vecchio e il nuovo. In questo caso, la sopraelevazione funge da contrasto, ma anche da elemento rivelatore delle particolarità dell’immobile. Ben visibili nel coronamento della facciata, le quattro travi della soprelevazione rafforzano l’asse di simmetria dell’edificio, praticamente invisibile fino a quel momento.

Va detto che, da un punto di vista economico, un’operazione del genere è ovviamente molto costosa. Ma l’investitore che confronta questo tipo di intervento con il costo di una demolizione-ricostruzione completa avrà rapidamente fatto i calcoli. In fin dei conti, stiamo parlando «solo» di 12 nuove abitazioni.

Tuttavia, con l’esigenza di densificare verso l’interno, ci saranno sempre più sopraelevazioni. In realtà non esistono istruzioni per realizzarle: ogni operazione dipende molto dalla situazione. Qui, in una strada situata in un bel quartiere, vicino alla stazione di Cornavin, l’investitore è ben disposto a farlo, a condizione che gli alloggi e l’architettura siano di alta qualità.

PARTECIPANTI AL PROGETTO

Committenza: Pensimo, Zurgio

Architettura: Lacroix Chessex, Ginevra

Ingegneria: Moser Ingénierie, Ginevra

Pavimenti: Bauwerk Group, St. Margrethen

Apparecchi sanitari: Gétaz-Miauton, St-Légier-La Chiésaz

Protezione solare: Griesser, Lausanne

Finestre: Veralubois Veraluplast, Romanel-sur-Morges

Porte d’accesso e interne:  Wider, Regione Ginevra

 

EDIFICIO

Superficie sopraelevazione (SIA 416): 1150 m2

Edificio esistente: 1957

 

LEGNO E COSTRUZIONE

Costruzione: abete

Origine legno: Europa

 

DATE E COSTI

Concorso: 2018

Consegna soprelevazione: 2023

Costi edificio (CCC 2): 6.6 Mio CHF

Costi (CCC 1-9): 7.5 Mio CHF

Etichette

Articoli correlati